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CANTONEConcorrenza (s)leale: il badge arriva in cantiere

28.09.16 - 12:27
Un "sistema informatico alleanza edilizia" per accelerare i controlli, «a vantaggio degli onesti»: il Ticino potrebbe fare da pilota al progetto
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Concorrenza (s)leale: il badge arriva in cantiere
Un "sistema informatico alleanza edilizia" per accelerare i controlli, «a vantaggio degli onesti»: il Ticino potrebbe fare da pilota al progetto

LUGANO - Al bando le «pecore nere», come le chiama senza peli sulla lingua il presidente della Società svizzera impresari costruttori Gian Luca Lardi. Un'eccezione, rassicura subito: «La stragrande maggioranza rispetta le prescrizioni sul salario e sul lavoro». Ma sufficiente a guastare il mercato: specie in un Ticino dove la concorrenza sleale e i 650mila giorni di lavoro prestati da chi saltuariamente giunge da oltre confine hanno bruciato, giura il presidente Ssic, sezione Ticino, Mauro Galli «1.100 posti di lavoro a tempo pieno solo nel 2015». 

Oltre mille posti bruciati dalle scorrettezze - «Una forte pressione da parte degli operatori esteri», che si va ad aggiungere a «una corsa al ribasso per accaparrarsi le commesse». Ecco le piaghe che, continua Galli, è chiamato ad affrontare con urgenza un settore disposto, in Ticino, «a mettersi in prima linea»: offrendosi come cantone pilota a un progetto che, a livello nazionale, vuole «salvaguardare le imprese oneste». Perché nei momenti difficili «bisogna essere uniti e compatti», conviene Galli: alludendo all'idea, presentata proprio a Lugano pochi minuti fa, di creare una banca dati utile a un controllo rapido ed efficace nei cantieri.

Una soluzione che vale per tutti - «Ciò che fino ad oggi ci manca è una soluzione nazionale per l'intero settore edilizo», riflette Lardi illustrando il "Sistema informatico alleanza edilizia": che, con la collaborazione di sindacati e associazione quadri, committenze pubbliche e Segreteria di stato dell'economia, mira a «dotare ogni lavoratore di un documento identificativo non falsificabile».

Al via il censimento nazionale - Molto più di un badge, come quello che sta sperimentando il canton Vaud e al quale si plaude: un documento piuttosto che, al pari di una carta d'identità, non può essere rilasciato se non si è in possesso di regolare «permesso di soggiorno», piuttosto che del «permesso di lavoro» o della «dichiarazione di adesione al rispettivo salario minimo». Al via dunque il censimento: la «raccolta di dati centralizzati» è la premessa obbligata affinché l'iniziativa possa dimostrarsi efficace come ci si augura.

No al protezionismo, sì alla correttezza - «Non vogliamo del protezionismo, però riteniamo che una maggiore sensibilità verso l'economia nazionale andrebbe a vantaggio del territorio», conclude il presidente ticinese Galli. «Grazie al sistema informatico, in futuro i controllori potranno acquisire più rapidamente un quadro completo delle singole ditte», è l'auspicio di Lardi.

Se ne riparla l'anno prossimo - Non prima del 2018, però, quando dovrebbe essere lanciato a conclusione di una fase sperimentale che sarà avviata presumibilmente nella seconda metà dell'anno prossimo. E, piaccia o meno, con la sua forte esposizione il Ticino ha tutte le carte in regola per farla da protagonista.

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