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CONFINELocatelli: «Il Ticino ha avuto troppa pazienza». Maroni: «Settimana prossima da Beltraminelli»

26.09.16 - 11:51
Mentre il responsabile del Coordinamento provinciale dei frontalieri sottolinea i problemi della categoria, il presidente della Regione Lombardia assicura: «Nessun impatto immediato»
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Locatelli: «Il Ticino ha avuto troppa pazienza». Maroni: «Settimana prossima da Beltraminelli»
Mentre il responsabile del Coordinamento provinciale dei frontalieri sottolinea i problemi della categoria, il presidente della Regione Lombardia assicura: «Nessun impatto immediato»

DOMODOSSOLA - "Non possiamo addossare alla Svizzera le colpe dello Stato Italiano. Gli svizzeri, dal loro punto di vista, non hanno tutti i torti...". Così si è espresso Antonio Locatelli, responsabile del Coordinamento provinciale dei frontalieri del Verbano Cusio Ossola, sul sì al referendum che pone limiti ai lavoratori frontalieri.

Sono seimila gli italiani che ogni giorno partono dalla provincia di Verbania, in Piemonte, per recarsi al lavoro in Svizzera. "Credo che il Ticino abbia avuto anche troppa pazienza, sotto certi aspetti: non con i frontalieri ma con un governo italiano incapace di dialogare con un Cantone che sfama 65'000 famiglie italiane altrimenti senza lavoro".

"Da tempo evidenziamo i problemi della categoria, che sono svariati, a partire dalla fiscalità, per passare alla viabilità e alla previdenza, ma non abbiamo risposte - sottolinea Locatelli, anche lui lavoratore frontaliero -: sono due anni ad esempio che chiediamo di togliere il blocco sul conto corrente in Svizzera oltre i 50'000 franchi di prelievo annuo. Promettono impegno e aiuti che alla fine non arrivano mai".

Maroni: «Settimana prossima vedo Beltraminelli» - «Stamattina ho chiamato il presidente del Canton Ticino, Paolo Beltraminelli. Ci incontreremo la prossima settimana per capire che cosa succede e per definire, da parte nostra, le iniziative per garantire la libera circolazione e difendere i diritti dei lavoratori frontalieri lombardi. Sono lavoratori, non immigrati clandestini». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, tornando a commentare l'esito del referendum svizzero sulla priorità ai lavoratori del Ticino.

Durante una conferenza stampa al termine della riunione di Giunta, Maroni ha aggiunto che da parte di Beltraminelli c'è stata «massima disponibilità a collaborare», anche perché «non c'è nessun impatto immediato del referendum».

Majorino: «Con 'leghismi' non si va da nessuna parte» - «Bisogna riflettere sul fatto che con i 'leghismi' di ognuno non si va da nessuna parte». Così l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ha commentato l'esito del referendum del Canton Ticino sui limiti ai lavoratori frontalieri.

«Oggi - ha proseguito Majorino a margine del convegno 'Welfare in movimento' a Palazzo Pirelli - siamo quelli che arrivano dal Sud del mondo per gli svizzeri, quindi mi auguro che Maroni 'and company' un po' ci pensino».

L'assessore, oltre a ribadire la necessità di un confronto tra il governo italiano e quello svizzero, ha aggiunto che «i cittadini lombardi subiranno un effetto negativo di una politica 'leghista'" dalla Svizzera. È evidente che con i muri non si va da nessuna parte», ha concluso l'assessore.


 
 


 
 

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