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CANTONE«Garzone», un termine che potrebbe portare allo sciopero

22.09.16 - 15:40
Gli imprenditori della gessatura e dell'intonacatura vogliono introdurre la figura del «garzone», che sarebbe meno pagato del «manovale». I sindacati non ci stanno
«Garzone», un termine che potrebbe portare allo sciopero
Gli imprenditori della gessatura e dell'intonacatura vogliono introdurre la figura del «garzone», che sarebbe meno pagato del «manovale». I sindacati non ci stanno

BELLINZONA - Si sono arenate su un termine «che non esiste più da un ventennio» le trattative per il rinnovo del CCL della gessatura e dell'intonacatura tra sindacati e padronato. 

Come riferiscono i sindacati OCST e Unia in una nota congiunta diramata giovedì, «l’incontro di trattativa tenutosi ieri sera a delegazioni ristrette non ha permesso alle parti di “trovare la quadratura del cerchio”. Le trattative sono state pertanto interrotte».

Il termine della discordia è «garzone», una figura che l'ATGM, l'Associazione che riunisce gli imprenditori del settore vorrebbe inserire nella scala salariale, incontrando il «No» dei sindacati, contrari ad una collocazione al di sotto della categoria contrattuale del "manovale", ossia lavoratore senza esperienza di cantiere con «un salario minimo base ridicolo».

Secondo i sindacati, infatti, la proposta è considerata dai sindacati «indecente», «nella misura in cui già oggi, nel settore, riscontriamo una ingiustificata presenza di personale senza qualifiche: 1 lavoratore su due è infatti classificato nella categoria “manovale”».

Unia e OCST informano che «l’ATGM, il prossimo lunedì 26 settembre 2016, riferirà del mancato accordo alla propria assemblea. Due sono gli scenari possibili: il ritiro dell’intero pacchetto negoziale dell’ATGM e implicitamente il rinnovo tacito del CCL oppure la conferma del medesimo a cui seguirà l’inevitabile disdetta al CCL per la fine dell’anno 2016».

I lavoratori, il prossimo mercoledì 28 settembre 2016, saranno informati del contenuto delle proposte dell’ATGM. «Qualora l’associazione padronale di categoria non dovesse ritornare sui suoi passi - avvertono OCST e UNIA - la decisione della base sindacale è già scritta: i lavoratori del gesso, durante il mese di ottobre 2016 incroceranno le braccia».

Il settore della gessatura ed intonacatura del cantone Ticino occupa più di 1’500 lavoratori attivi in circa 230 imprese con una massa salariale complessiva annua di oltre 50 mio di franchi.

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