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CANTONECancro alla prostata, nasce la Procasi

20.09.16 - 16:46
Agli ultraquarantenni si consiglia di sottoporsi a controlli medici regolari
Cancro alla prostata, nasce la Procasi
Agli ultraquarantenni si consiglia di sottoporsi a controlli medici regolari

BELLINZONA - Nasce in Ticino la PROCASI, l'Associazione della Svizzera italiana di informazione sul cancro della prostata e di sostegno alle persone che ne sono state colpite.

Su proposta della Lega ticinese contro il cancro e dell’Istituto oncologico della Svizzera Italiana - Ente Ospedaliero cantonale di Bellinzona, un gruppo di persone ha studiato la possibilità di costituire un’associazione per la Svizzera italiana – esiste già nella Svizzera tedesca e francese - con lo scopo di dedicarsi a questo importante problema.

L'Assemblea per la costituzione dell'Associazione si terrà mercoledì 28 settembre 2016, alle ore 18, presso la Casa del Popolo a Bellinzona. L'invito è rivolto a tutti gli interessati e l'occasione può essere colta per porre domande sul tema e condividere esperienze di vita vissuta.

Come si legge nella nota diffusa martedì pomeriggio, il cancro della prostata rappresenta il tipo di cancro più diffuso tra gli uomini. Ogni anno in Svizzera vengono diagnosticati più di 6 mila casi. In molte situazioni i tumori prostatici evolvono lentamente, rimangono a lungo circoscritti alla prostata e non causano pressoché disturbi. In molti altri casi non provocano neppure problemi di salute. Ci sono però anche tipi di cancro della prostata che si sviluppano rapidamente e formano metastasi già in uno stadio precoce.

Gli ultraquarantenni, quando cominciano ad avvertire qualche problema, non ne parlano volentieri esprimendo, a volte, una certa timidezza e vergogna. Pur vivendo nell’era tecnologica, certe barriere non sono ancora superate. Si tratta comunque di giocare d’anticipo. In questo senso per gli uomini dai quarant’anni in su, è fortemente raccomandato il compimento di specifici esami per valutare lo stato della prostata, anche in assenza di sintomi. Si tratta evidentemente di una scelta personale.

In caso affermativo consultare il medico di famiglia che darà le indicazioni in merito ai pro e ai contro delle indagini diagnostiche precoci e informerà anche sugli eventuali successivi accertamenti e trattamenti.

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