Continua la grottesca odissea che vede contrapposti quattro giovani ticinesi a Easyjet. E ora è la stessa compagnia a prendere posizione.
SEMIONE - Nuovo capitolo nella vicenda che vede opposti quattro giovani ticinesi alla compagnia aerea Easyjet. Una notte in aeroporto, quella tra il 22 e il 23 luglio scorsi. L’arrivo alla destinazione, Ibiza, con 24 ore di ritardo e con un altro volo. E la richiesta di risarcimento, da parte di Jessica Giacomini, giovane di Semione (Blenio) e dei suoi amici, per tutti i costi supplementari causati dall'episodio. Dapprima ai quattro ticinesi era stato promesso un risarcimento di 1000 euro. Ora il dietrofront. «Ci hanno comunicato che non ci sarà alcun risarcimento – spiega Jessica –. Non riusciamo a crederci».
Risposta formale - L’email inviato da Easyjet ai quattro non lascia, tuttavia, spazio a dubbi. «Le scrivo in merito al risarcimento EU261 che erroneamente le ho promesso – si legge in una nota scritta da un’operatrice del servizio clienti –. Essendo la causa della cancellazione del volo dovuta a sciopero del personale in concomitanza a restrizioni dei controllori del traffico aereo, non e' previsto il risarcimento EU261. Le chiedo umilmente scusa per l'errore commesso e le indico il link per verificare l'ambito di applicazione della direttiva».
La promessa non mantenuta - Cosa sta succedendo a Easyjet? Già qualche mese fa sui media era scoppiato il caso di una famiglia romanda, che per ottenere un rimborso legato a una situazione analoga aveva dovuto lottare per quattro mesi. La vicenda di Jessica solleva nuovi interrogativi. «Abbiamo trascorso la notte a Malpensa – ricorda la giovane di Semione –. Ci hanno raccontato mille frottole. E alla fine per arrivare a Ibiza, con un giorno di ritardo, abbiamo dovuto tornare in Ticino e prendere un volo da Lugano. I biglietti ci sono stati rimborsati, è vero. Ma tutti gli altri costi aggiuntivi? Abbiamo dovuto prenotare un altro volo e abbiamo perso un giorno di vacanza. Al 19 agosto, dopo infinite discussioni, ci avevano detto che ci avrebbero rimborsato 250 franchi a testa entro sette giorni lavorativi. Come compromesso ci poteva stare e abbiamo accettato. Al 5 settembre, invece, arriva questa email...»
Voglia di lealtà - La scorsa settimana Jessica aveva pure inviato una raccomandata alla sede ginevrina di Easyjet. «A quest’ora dovrebbero averla già ricevuta. Vogliamo solo giustizia. Noi, al momento della prenotazione, la fattura aerea l’abbiamo pagata subito. Lealmente. Loro con noi non si stanno comportando allo stesso modo».
Concatenazione di eventi - Ticinonline ha cercato di contattare la dirigenza di Easyjet per capire cosa sia effettivamente accaduto quel 22 luglio. E per quale motivo il risarcimento promesso non sarà versato a Jessica e ai suoi amici. È uno dei portavoce della compagnia a prendere posizione sul caso che ha coinvolto il quartetto di ticinesi. «EasyJet conferma che il volo EZY2697 da Milano Malpensa a Ibiza, lo scorso 22 luglio, è stato cancellato a causa di un ritardo sul volo precedente. Questo ritardo ha fatto sì che l’equipaggio raggiungesse il limite legale di ore di volo».
Imposizioni per il maltempo - Infatti, stando ai dati ufficiali in possesso del nostro interlocutore, il volo precedente da Londra Gatwick a Milano Malpensa era stato ritardato a causa di restrizioni dovute al maltempo imposte dai controllori di volo. «Trattandosi di ragioni legate al meteo, e al di fuori del controllo di EasyJet, la compagnia non è tenuta al pagamento della compensazione in queste circostanze, come stabilito dal regolamento EU261. La sicurezza dei nostri passeggeri e dei nostri equipaggi resta la massima priorità per EasyJet».
Scuse, ma niente risarcimento - Secondo il portavoce della compagnia, tutti i passeggeri hanno ricevuto aggiornamenti via email ed sms in merito all’evolversi della situazione. «È stata anche offerta loro l’opzione di cambiare il proprio volo senza costi aggiuntivi o di ottenere un rimborso del biglietto. EasyJet si scusa con i propri passeggeri per il disagio. La compagnia si scusa anche con la signora Giacomini e il gruppo di passeggeri in viaggio con la stessa per le informazioni non corrette inizialmente comunicate dal servizio clienti».