Al ritorno al lavoro dopo la pausa estiva, i membri della commissione della Legislazione hanno affrontato anche il tema della nuova legge sulla raccolta dei funghi
BELLINZONA - Oggi si è riunita la Commissione parlamentare della Legislazione. Tra gli argomenti affrontati vi è stato anche quello inerente al patentino per i cercatori di funghi, voluto dal Dipartimento del Territorio per tutelare meglio il patrimonio forestale e naturalistico cantonale. Il progetto di rapporto sul messaggio governativo risale al 13 ottobre dello scorso anno.
Nell'incontro di oggi non si è entrati nel merito della disparità di trattamento tra residenti e non residenti di cui si era discusso anche nel recente passato e che potrebbe porre problemi di natura giuridica. «La problematica non è stata affrontata perché i contrari alla legge sono concettualmente contro l'idea dell'obbligo di un patentino», ha spiegato il presidente della Commissione, il deputato PPD Maurizio Agustoni. Infatti vi sarebbe uno schieramento trasversale in Commissione che chiede semplicemente di mantenere lo status quo e l'intensificazione dei controlli e presenterà un rapporto. «Secondo i contrari alla nuova legge sulla raccolta dei funghi, la modifica legislativa non cambierebbe né la durata della raccolta di funghi né il quantitativo permesso, ma si aggiungerebbe soltanto un adempimento burocratico giudicato superfluo e inefficace. I favorevoli ritengono invece che il "patentino" potrebbe essere un utile per arginare coloro che abusano del diritto di raccogliere funghi in Ticino», ha aggiunto l'avvocato popolare-democratico. Tra i contrari al patentino si mette in dubbio che esso rappresenti uno strumento adeguato per raggiungere i due obiettivi che si pone la legge: tutelare il bosco e garantire a tutti di raccogliere funghi senza temere che, i più furbi e avidi, li raccolgano tutti, senza lasciare niente agli altri.
Mentre a livello federale si sancisce il diritto a tutti, residenti e non, di potere usufruire dei frutti del bosco, attualmente la normativa cantonale in vigore prevede la possibilità di raccogliere funghi nelle ore diurne (dalle 07.00 alle 20.00) e non più di 3 chilogrammi a testa.
Con la nuova legge, per i primi due anni non vi sarebbero limiti nel numero di patentini rilasciati. «I primi due anni sarebbero di prova», spiega Agustoni, e servirebbero per capire la dimensione della richiesta di permessi di raccolta. Si vuole anche monitorare quanti saranno i residenti e i non residenti a richiederlo e per quali zone. «Dato che il diritto federale sembra impedire una discriminazione tra residenti e non-residenti - ha indicato Agustoni - i contrari ritengono che esista il rischio, magari teorico, che dei residenti possano restare senza patentino a vantaggio di un non-residente. I favorevoli sostengono invece che questo rischio non ci sia e che i residenti avranno comunque la priorità nell'assegnazione dei patentini». In tutti i casi, la legge prevede che il patentino per i ticinesi è gratuito e di durata stagionale, mentre per i non residenti il permesso è a pagamento e di durata di 5 giorni. «Il costo - ha precisato Agustoni - non è stato ancora definito, ma dovrà comunque coprire l'onere amministrativo». Non residenti discriminati? «I contrari al patentino - ha affermato Agustoni - non si sono soffermati su questo aspetto, anche perché la loro è un'opposizione di principio. Inoltre, secondo i servizi giuridici del Dipartimento del Territorio, non si violerebbe il diritto federale e questo, allo stadio attuale, per la Commissione è una garanzia sufficiente».
«La Commissione tornerà a parlare del tema quando saranno presentati i relativi rapporti. E' comunque improbabile che il tema approderà sui banchi del Gran Consiglio già nella sessione di settembre», ha concluso il Presidente della Commissione.