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CANTONEQuando il dolore si presenta a scuola

29.08.16 - 08:01
In Ticino ci sono gruppi di esperti che offrono sostegno a bambini, famigliari e insegnati confrontati con situazioni fuori dal normale: «Nelle scuole comunali una decina di casi l'anno»
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Quando il dolore si presenta a scuola
In Ticino ci sono gruppi di esperti che offrono sostegno a bambini, famigliari e insegnati confrontati con situazioni fuori dal normale: «Nelle scuole comunali una decina di casi l'anno»

BELLINZONA - La morte di un genitore, una grave malattia, una catastrofe, una violenza. Sono situazioni che nessuno di noi vorrebbe vivere, e ancor meno vorrebbe che a viverle fossero i nostri figli. Ma il dolore è spesso inevitabile e può violare anche un luogo che per definizione, compiti a parte, dovrebbe essere felice: la scuola. Cosa si fa in questi casi? Per essere preparati il Cantone da alcuni anni ha predisposto un complesso sistema di intervento: nelle scuole medie e superiori ogni sede ha un gruppo di specialisti, mentre per le scuole elementari e dell'infanzia vi sono 9 antenne di circondario, ciascuna formata da una decina di persone.

Prevenire il trauma - «Intervengono in caso di decesso, malattia grave, incidente, abuso o violenza. Cioè in tutti quegli eventi che potrebbero causare un trauma al bambino», ci spiega Rezio Sisini, direttore dell'Ufficio delle scuole comunali. Non esiste una statistica precisa degli interventi, «comunque possiamo affermare che gli interventi nelle scuole comunali sono una decina all'anno», aggiunge. «L'intervento è pianificato anche nel momento in cui i docenti si sentono impreparati ad affrontare da soli la situazione con gli allievi».

Formazione e aggiornamento - Si tratta di persone formate per affrontare con i bambini coinvolti, i loro compagni, i genitori e gli altri insegnati, queste situazioni fuori dalla norma. «Sono scelte tra i quadri scolastici (direttori, ispettori e capigruppo del servizio di sostegno pedagogico) e i docenti di sostegno pedagogico», spiega Sisini. «Si riuniscono due volte all'anno per affinare le questioni organizzative attraverso un confronto e una riflessione riguardo ai casi affrontati». Periodicamente, poi, «vengono organizzati dei corsi di base per i nuovi componenti che entrano a far parte delle Antenne in sostituzione delle persone partenti». 

Se serve, anche d'estate - Se la scuola chiude, la vita non va in vacanza. L'universo di un bambino può essere sconvolto anche nei mesi estivi, con tutte le difficoltà che si presentano a settembre per chi non ha vissuto un'estate spensierata. Ecco quindi che le Antenne possono intervenire anche durante la pausa estiva: «A dipendenza della gravità, possono essere organizzati incontri a scuola con docenti ed eventualmente famiglie e bambini», dice Sisini.

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COMMENTI
 

sedelin 7 anni fa su tio
bene! sperando che nessuno ne abbia bisogno.
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