Il sindacato scrive al Governo per proporre la sua ricetta: posteggi gratis per dipendenti del Cantone e docenti, e prezzi meno cari, soprattutto nei centri
BELLINZONA - Il Sindacato VPOD Ticino si dice preoccupato per «il caos» sorto attorno all’applicazione della tassa sui posteggi (a partire da 50 posti), approvata dal popolo ticinese lo scorso 5 giugno. Da qui la decisione di scrivere al Governo per chiarire alcuni punti.
Secondo il Sindacato, infatti, parecchi dipendenti che hanno sostenuto la tassa di collegamento per ridurre il traffico privato - e quindi migliorare la qualità dell’aria/la salute della popolazione - sarebbero oggi arrabbiati per il fatto di dover subire degli aumenti considerevoli dei prezzi dei posteggi.
«È la classica goccia che fa traboccare il vaso di una situazione già in partenza problematica», spiega il VPOD che, proprio perché avrebbe già previsto questo scenario, non aveva dato alcun consiglio di voto. E ora vuole valutare la tassa sotto il profilo legale: «Abbiamo dato mandato ad un legale di esaminare i margini giuridici di applicazione della tassa di collegamento. Facciamo alcuni esempi, che si applicano allo Stato, ma non solo».
A vari dipendenti, infatti, il Canton Ticino ha chiesto nel bando di concorso o successivamente di disporre di un'auto privata per svolgere compiti al di fuori della sede il lavoro (visite sul territorio, commissioni varie per la sede, trasporti di persone, trasferimento di incarti, ecc.): secondo il Sindacato «è giusto quindi che essi siano esentati dal pagamento del posteggio da parte del datore di lavoro, dato che quest’ultimo non fornisce alcun veicolo di servizio. È giusto anche che i docenti attivi in più sedi non debbano pagare il posteggio, quando non hanno oggettivamente alternative di spostamento con i mezzi pubblici o un veicolo aziendale a causa degli orari ravvicinati delle lezioni imposti in luoghi diversi dal datore di lavoro. È giusto poi che gli impiegati che non usufruiscono di posteggi individuali paghino il posteggio per un periodo inferiore ai 12 mesi (come i docenti che pagano solo durante l’anno scolastico), detraendo le settimane di vacanza. Occorre anche calmierare i prezzi dei posteggi e la tassa, ripartendoli sul numero di utenti effettivo che utilizzano i posteggi non riservati al singolo».
Per il VPOD, infine, bisognerebbe ridurre i prezzi dei posteggi, in particolare nei centri: «infatti questo crea una disparità di trattamento tra il dipendente che ha la sede di servizio ad es. a Lugano rispetto a quello che ce l’ha fuori città».
Su queste richieste il VPOD attende ora la risposta del Governo.