Trasporti pubblici gratuiti per i turisti? Matura l’idea lanciata dal consigliere di Stato Christian Vitta. E intanto trapela un nuovo dettaglio…
BELLINZONA - La tassa di soggiorno per i turisti in Ticino potrebbe aumentare di un franco a partire dal 2017. La notizia, non ancora ufficiale, è trapelata durante un recente incontro tra alcuni albergatori e il direttore di Hotelleriesuisse, Lorenzo Pianezzi. Il concetto è legato al progetto lanciato a fine maggio dal consigliere di Stato Christian Vitta, che vorrebbe introdurre il trasporto pubblico gratuito per tutti i turisti presenti in Ticino. Insomma, il nuovo aumento della tassa di soggiorno andrebbe a finanziare proprio questa idea.
Polemiche in arrivo - La tassa di soggiorno era già aumentata nel 2010. Suscitando fiumi di polemiche da parte di alcuni albergatori. Attualmente ammonta a due franchi al giorno per gli hotel da 0 a 3 stelle e a 3 franchi al giorno per gli hotel a 4 e a 5 stelle. Come prenderanno, gli albergatori, l’imminente ulteriore aumento? Ci saranno nuove polemiche?
Lo scopo della tassa - Lorenzo Pianezzi, direttore di Hotelleriesuisse Ticino, rimane sul vago: «Non c’è ancora nulla di ufficiale. Noi vogliamo solo che il Ticino turistico venga rilanciato. Credo sia prematuro trarre delle conclusioni. E le polemiche sono fuori luogo. La tassa di soggiorno ha lo scopo di migliorare l’offerta turistica nella sua globalità. Quei soldi vengono utilizzati per progetti in favore del turista».
Una questione calda - In questo caso si tratterebbe di offrire un servizio gratuito generalizzato per quanto riguarda il trasporto con bus e treni. Mentre di recente il deputato Franco Denti ha inviato un'interrogazione sul tema al Governo, firmata anche da altri parlamentari, la trattativa tra le FFS, l'Agenzia turistica ticinese e le aziende regionali dei trasporti, prosegue. «Nessuno vuole penalizzare gli albergatori – assicura Pianezzi –. Anzi, posso assicurarvi che la maggior parte di loro sono ben felici se si introduce qualcosa di buono per l’intero settore».