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AIROLOEcco il “pazzo” delle montagne: sta dipingendo la Svizzera di giallo

02.08.16 - 06:20
Il cinquantenne giurassiano Pascal Bourquin sta affrontando una sfida titanica: percorrere tutti i 65'000 chilometri di sentieri nazionali. Diverse le sue tappe anche in Ticino
Ecco il “pazzo” delle montagne: sta dipingendo la Svizzera di giallo
Il cinquantenne giurassiano Pascal Bourquin sta affrontando una sfida titanica: percorrere tutti i 65'000 chilometri di sentieri nazionali. Diverse le sue tappe anche in Ticino

AIROLO - Lo hanno visto aggirarsi nella regione del San Gottardo. E poi ancora sulla Nufenen. E nella zona del Ritom. Lui è Pascal Bourquin, ha cinquant'anni e di mestiere fa il giornalista televisivo in Romandia. Segni particolari: sta portando avanti una missione folle. Pazzesca. Percorrere tutti, ma proprio tutti, i 65'000 chilometri di sentieri della Svizzera. Il suo progetto si chiama “La vie en jaune” e prende il nome dal colore dei cartelli che segnalano, appunto, i sentieri sparsi su suolo nazionale. «Ho iniziato nel 2014 – ammette il cinquantenne di Delémont – per adesso ho percorso circa 7'300 chilometri. Circa l’11,5% della totalità. Stimo di arrivare all’obiettivo finale all’età di settantacinque anni».

Un fenomeno “social” - La sua pagina Facebook è seguita da 8'000 persone. E alcuni suoi post hanno raggiunto un pubblico dieci volte più grande. Perché lui ogni sua tappa la documenta con fotografie, la recensisce, la commenta. «Sapete perché mi sono lanciato in questa assurda missione? Sono sempre stato un appassionato di montagna. E in Sudamerica ho scalato vette che raggiungevano i 7'000 metri. A un certo punto mi è stato proposto di scalare l’Everest. All’inizio ero entusiasta. Poi ci ho pensato. In fondo è una cosa che fanno in tanti. Avrei dovuto spendere 60'000 franchi per la spedizione. Ma poi cosa mi avrebbe portato effettivamente?»

Emozioni intime - Pascal decide così di varare un progetto tutto suo. Qualcosa di inedito. «Io non cerco la notorietà. Semplicemente avevo voglia di emozioni vere. Personali e intime. Volevo fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto». Decide così di abbassare la sua percentuale lavorativa all’80%. E di lanciarsi nella “vie en jaune”. «Per compensare la mia perdita di guadagno, punto sui social network. Ho trovato dei partner che mi sostengono. Inoltre tengo conferenze molto seguite e ho stampato due libri sulle mie avventure».

Attivo dodici mesi all’anno - Il cinquantenne giurassiano non si ferma mai. E perfeziona la sua impresa, settimana dopo settimana. Sia in estate, sia in inverno. «In media percorro tra i cinquanta e i sessanta chilometri a settimana. Le nuove tecnologie mi aiutano parecchio. Per spostarmi uso l’applicazione Swiss Mobile, che mi segnala tutti i percorsi da fare a piedi».

Obiettivo Ticino - Oltre alla gettonatissima pagina Facebook, Pascal ha realizzato anche un sito internet che documenta costantemente le sue mosse. Grazie a una mappa interattiva si capisce come attualmente le regioni su cui si sta concentrando siano soprattutto tre. Quella dell’Arco Giurassiano, quella dell’Oberland Bernese e del Vallese, e poi quella delle Alpi Centrali. «Io li chiamo “i miei cantieri”. Presto tornerò in Ticino, nella zona del lago di Naret. In Ticino fino ad ora ho percorso 248 chilometri, pari al 5,71% dei sentieri esistenti».

Una vita sana - A impressionare è soprattutto la costanza con cui Pascal affronta la sua sfida. «Il fatto di dovere fare fronte a un simile impegno, mi obbliga a fare una vita sana. Per la mia salute questo è veramente positivo. Mia moglie a volte mi raggiunge sul posto in cui mi trovo e passiamo magari la serata insieme. La mia vita famigliare non risente di questa mia follia. Sono felice e mia moglie mi sostiene».

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COMMENTI
 

elvetico 7 anni fa su tio
Averne di "pazzi" così ! Tanti complimenti signor Bourquin, lei fa onore alla Svizzera e al genere umano, e io ne sono fiero. Le auguro di riuscire totalmente nel suo intento e di ricavarne grandissime soddisfazioni !

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a elvetico
.....e che non metta la segnaletica al contrario ;-)) Io a quel "Col du Cou" non ci vado; magari è un errore grammaticale ;-)

elvetico 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
spérem eh eh eh :-))) Ciao Tato ! Bon, grammatica a parte, in tempo di guerra probabilmente ci si passava per andare a barattare zucchero .... ma perchè in tempo di pace non ci andresti ? Un salutone :-))))))

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a elvetico
Figurati se ci vado se hanno messo una "o" di troppo; al limite andrei sul "Col de la Gnocc " ;-))) Ciaooooo, salutone anche a te ;-)

Frankeat 7 anni fa su tio
Che invidia!
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