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BELLINZONAPrima europea allo IOSI

26.07.16 - 10:39
La prima somministrazione a un paziente di terapia genica intratumorale per i tumori della regione cervico-facciale in Europa è stata realizzata nei giorni scorsi a Bellinzona
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Prima europea allo IOSI
La prima somministrazione a un paziente di terapia genica intratumorale per i tumori della regione cervico-facciale in Europa è stata realizzata nei giorni scorsi a Bellinzona

BELLINZONA - La prima somministrazione a un paziente di terapia genica intratumorale per i tumori della regione cervico-facciale in Europa è stata realizzata nei giorni scorsi presso l’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI), presso l'ospedale San Giovanni di Bellinzona. Con questo evento, lo IOSI conferma il suo ruolo internazionale di primo piano in campo oncologico. La cura somministrata si basa sull’immunoterapia e ricorre a farmaci che, al contrario della chemioterapia, non distruggono direttamente le cellule tumorali, ma attivano il sistema immunitario per aggredire e distruggere il tumore.

Lo IOSI e due ospedali universitari - Lo studio, avviato in Svizzera nel maggio di quest’anno, durerà 4 anni. Si tratta di uno studio internazionale attivo nel nostro paese presso lo IOSI e gli Ospedali universitari di Zurigo e di Ginevra. È previsto il coinvolgimento di complessivamente 490 pazienti colpiti da tumore della regione cervico-facciale.

La terapia prevede l’iniezione del virus attenuato direttamente nel tumore oltre che la somministrazione in vena dell’anticorpo. Da una parte, il virus invia un segnale di attivazione al sistema immunitario e, dall’altra, un anticorpo potenzia ulteriormente il sistema immunitario attivato. Si spera che questa combinazione di due sistemi di attivazione selettivi renda il tumore molto sensibile alla terapia

È nel melanoma, un tumore della pelle, che sono state recentemente scoperte le interazioni tra il sistema immunitario e le cellule tumorali. Questa scoperta ha permesso di sviluppare farmaci che si sono dimostrati molto efficaci nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti. Successivamente, tali farmaci sono stati studiati in altri tipi di tumore, tra cui quelli che colpiscono, appunto, la regione cervico-facciale.

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