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CANTONETassa di collegamento, AITI attacca Unia: «Hanno al coda di paglia»

22.07.16 - 10:47
Aiti passa all'attacco contro UNIA: «Sistematica disinformazione nel goffo tentativo di mascherare le proprie inadempienze durante la campagna di votazione».
Tassa di collegamento, AITI attacca Unia: «Hanno al coda di paglia»
Aiti passa all'attacco contro UNIA: «Sistematica disinformazione nel goffo tentativo di mascherare le proprie inadempienze durante la campagna di votazione».

LUGANO - Parole dure quelle che arrivano dall'Aiti, che se la prende con Unia accusata di fare disinformazione in merito alla tassa di collegamento, in vigore dal prossimo 1 agosto. Quali sono le accuse? Innanzitutto quella di Unia di dire che «scaricare la tassa sui collaboratori delle aziende sarebbe un’iniziativa vietata».

«Niente di tutto ciò» dice l'AITI che spiega: «Come è stato più volte ribadito, obiettivo della legge sui trasporti pubblici è quello di ridurre il traffico veicolare. Seguendo questa logica, tocca dunque in primo luogo ai dipendenti-automobilisti pagare la tassa di collegamento. AITI ha pertanto informato le aziende associate che qualora decidessero di ribaltare la tassa totalmente o parzialmente sui collaboratori, il pagamento non può essere portato in detrazione del salario lordo. Dire – come fa UNIA – che è vietato ribaltare la tassa sui lavoratori è semplicemente falso e serve solo a creare ad arte confusione, allo scopo di mettere in contrapposizione i dipendenti e le aziende».

Secondo AITI, UNIA sapeva benissimo già prima della votazione del 5 giugno che l’introduzione della tassa di collegamento avrebbe causato problemi di natura giuridica e finanziaria, anche a carico dei lavoratori. «Inutile lamentarsene oggi e inaccettabile soprattutto fare sistematica disinformazione nel goffo tentativo di mascherare le proprie inadempienze durante la campagna di votazione. AITI invita il sindacato UNIA finalmente ad assumere sull’applicazione della tassa sui parcheggi, come su tanti altri dossier, un atteggiamento responsabile, fornendo alle lavoratrici e ai lavoratori informazioni veritiere.

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