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CANTONEUn ibis eremita si è perso in Ticino

21.07.16 - 10:23
Questa specie di uccello rischia l'estinzione
Un ibis eremita si è perso in Ticino
Questa specie di uccello rischia l'estinzione

BERNA - Un giovane esemplare di ibis eremita è di nuovo riapparso in Ticino dopo essersi perso durante il volo. Lo riferisce oggi, giovedì 21 luglio 2016 in un comunicato LIFE+Reason for Hope, gruppo che ha portato avanti il progetto di reintroduzione di questa specie di volatile. L'ibis Hannibal, così è stata ribattezzata, è riuscita a superare l'inverno con le proprie forze, come ha fatto Shorty, arrivata quattro anni fa in Svizzera.

Hannibal era stata reintrodotta nell'ambito di un progetto nell'autunno del 2015 dall'Austria attraverso le Alpi. Ora il gruppo vuole acchiappare Hannibal e reintegrarlo con gli altri suoi simili. Gli ibis sono animali molto socievoli, ma rischiano l'estinzione. Fino al XVII secolo erano presenti anche in Europa centrale, ma si sono poi estinti. Grazie a otto associazioni per la protezione degli animali austriache, tedesche e italiane si è riusciti ad reintrodurre questa specie animale in Europa centrale e meridionale. Con Hannibal la popolazione di Ibis eremita è di 99 esemplari.

Sono presenti nel Land di Salisburgo, a Überlingen, nella zona del lago di Costanza, e nella Toscana meridionale.

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COMMENTI
 

Muttley 7 anni fa su tio
"Ben pochi sanno [...] che nel XVI secolo nidificava sulle rupi della regione del Verbano l'Ibis eremita (Geronticus eremita), una specie oggi divenuta rarissima [...] L'uccello è descritto dal GESSNER, nel suo "Historiae animalium" del 1555, dove viene citato come "Waldrapp" o Corvo selvatico, precisando però che "intorno al Lago Verbano è detto Corvo marino". A quel tempo, sempre secondo il famoso naturalista, i nidiacei erano considerati vere e proprie leccornie, tanto che i piccoli venivano regolarmente prelevati dai nidi e le loro carni saporite finivano nelle padelle e sulle mense. È probabilmente per questa ragione che dal 1600 in poi di questo animale non si seppe più nulla, così che nei secoli successivi gli scienziati finirono addirittura per considerarlo una leggenda, un parto della fantasia." (AA.VV., Introduzione al paesaggio naturale del Cantone Ticino, 1. Le componenti naturali, Dipartimento dell'Ambiente, Bellinzona 1990, p. 349.)
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