Cerca e trova immobili
Il “crac-gate” delle casacche rossocrociate è arrivato anche nei negozi. Al nord delle Alpi ha generato un vero e proprio boom da noi... non proprio!
LUGANO - Come è che si dice? «L'importante è che se ne parli?» Ecco, e delle magliette sfasciate della nazionale fra stampa, web e social (anche da parte dei protagonisti) di ronzio se n'è fatto, e anche parecchio. Sarà l'amor patrio o l'umana voglia di “toccare con mano” ma, oltralpe le divise galeotte sono andate letteralmente a ruba.
Come conferma 20 minuten, che ha interrogato i rivenditori specializzati, si può parlare di un vero e proprio boom con un incremento dei pezzi piazzati del 20%. E in Ticino? Anche da noi «tanta curiosità», come conferma Migros, «che però ha inciso poco o niente sulle vendite comunque già sospinte dall'ottima performance della nostra nazionale». Più o meno della stessa opinione anche Manor: «Fino alla partita con la Francia le vendite erano buone e stabili», ci spiega Pasquale addetto alle vendite della filiale di Lugano, «poi l'interesse è un po' scemato, ma è impossibile dire se la faccenda sia o meno legata alle 7 casacche finite in brandelli...».
Certo è che il cliente "simpaticone", non manca mai: «sono molti a concedersi la battutina», conferma Migros, «oltre alla maglietta ce ne sono anche per il pallone (rottosi anche quello, ndr.)...». Qualcuno però è anche più critico: «lunedì ne è arrivato uno particolarmente critico che ha definito la faccenda “vergognosa”, chiedendoci se anche le nostre si rompono», continua Pasquale, «io gli ho detto di no, non sono le stesse». Oltre alle casacche svizzere quali i best seller? Per Migros «le magliette standard da tifosi», da Manor invece: «quelle dell'Italia e dell'Albania, adesso c'è molto interesse anche per quelle di Francia e Germania».
