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CANTONEPAB 3: «La visione d’insieme può essere migliorata»

31.05.16 - 16:29
Pro VELO Ticino si mette a disposizione e propone suggerimenti per il nuovo Programma d'agglomerato del Bellinzonese
PAB 3: «La visione d’insieme può essere migliorata»
Pro VELO Ticino si mette a disposizione e propone suggerimenti per il nuovo Programma d'agglomerato del Bellinzonese

BELLINZONA - Gli indirizzi legati alla mobilità ciclistica contenuti nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese di terza generazione (PAB 3) soddisfano PRO VELO Ticino.

Il miglioramento dell’infrastruttura per la mobilità dolce; il contenimento del trasporto individuale motorizzato e l’orientamento degli spostamenti utilitari verso vettori di mobilità sostenibile vengono visti positivamente dall'associazione che tutela gli interessi dei ciclisti e che si mette a disposizione quale supporto per agire in tal senso.

Proprio in quest’ottica, PRO VELO Ticino rileva che le misure in favore della mobilità ciclabile previste nel PAB 3 appaiono «non sufficientemente coordinate tra di loro e non finalizzate ad un obiettivo preciso di incremento del numero di spostamenti in bicicletta».

Viene quindi suggerito di redigere un piano della mobilità ciclistica valido per l’intero agglomerato. «Si tratta di uno strumento pianificatorio adottato con successo in diverse realtà sia in Svizzera sia all’estero, che prevede, accanto agli interventi infrastrutturali, misure coordinate di comunicazione, promozione e marketing, le quali non sono menzionate nel PAB 3», spiega l'associazione che suggerisce inoltre di:

- sviluppare le fasi successive di progettazione utilizzando gli strumenti propri della pianificazione e della tecnica del traffico aggiornati allo stato dell’arte, per massimizzare l’attrattività e la sicurezza dei singoli interventi;
- integrare nella rete ciclabile le zone 30 e le zone d’incontro, da estendere a tutte le strade interne ai quartieri prevedendo l’applicazione generalizzata del doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico (salvo eccezioni motivate) e riducendo il più possibile il traffico parassitario;
- integrare la mobilità ciclistica all’interno dei programmi di mobilità aziendali previsti per i comparti strategici di Castione, Giubiasco/Camorino e Cadenazzo/Sant’Antonino, tenendo in debita considerazione il potenziale della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro di breve raggio;
- migliorare la qualità dei percorsi cicloturistici, in particolare il tratto del percorso nazionale no. 6 tra Arbedo, Lumino e San Vittore, il cui fondo particolarmente sconnesso lo rende praticabile con un certo agio soltanto con una mountain bike.

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