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BELLINZONAProcesso Poggi, l'accusa ribatte: «È discriminazione razziale»

31.05.16 - 10:28
La difesa: «Ricostruzione non falsa, ma incompleta»
foto TiPress
Processo Poggi, l'accusa ribatte: «È discriminazione razziale»
La difesa: «Ricostruzione non falsa, ma incompleta»

BELLINZONA - «Non nego che ci sia stato il massacro di Srebrenica, ma dico che ci sono stati troppi morti e che si è fatto il possibile per far ricadere tutte le responsabilità sulla popolazione serba».

È così che l’ex granconsigliere Donatello Poggi si giustifica, in Pretura penale a Bellinzona davanti al giudice Siro Quadri, in merito all’articolo in cui nel 2012 aveva «disconosciuto, minimizzato grossolanamente e cercato di giustificare un genocidio», come si legge nel decreto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni. Un decreto, impugnato dall’imputato, che prevedeva una pena pecuniaria, sospesa per due anni, di 5'850 franchi e una multa di 1'100 franchi.

«Tesi di complotti internazionali» - «Alla verità accertata, Donatello Poggi contrappone tesi di complotti internazionali a dir poco discutibili». La pubblica accusa, rappresentata dalla procuratrice Tuoni, chiede la conferma del decreto d’accusa del 2014, che prevede la condanna per discriminazione razziale. «Il massacro di Srebrenica è stato riconosciuto da corti internazionali e dalla comunità» sottolinea, ricordando che «all’imputato la versione ufficiale era nota, quindi ha agito intenzionalmente facendo delle vittime musulmane i carnefici».

«Ricostruzione non falsa, ma incompleta» -«Nel testo di Poggi non si rileva una negazione del massacro» sostiene, da parte sua, l’avvocato Andrea Rotanzi, difensore dell’imputato. Il legale sottolinea che «nell’articolo si constata piuttosto un’aspra critica nei confronti degli Stati Uniti, che avrebbero fatto emergere soltanto una parte della verità». L’intenzione di Poggi sarebbe dunque di ricordare che negli eventi di Srebrenica si contano anche migliaia di vittime serbe. «Rendendo di fatto ancora più gravi gli eventi avvenuti all’epoca» afferma Rotanzi, aggiungendo che «l’imputato non ha agito con movente razzista o discriminatorio». Per il suo assistito il legale chiede dunque il proscioglimento da ogni accusa.

La sentenza è attesa per le 12.30.

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