Il mondo industriale e produttivo ticinese dimostra molta prudenza sulla portata dell'opera per il nostro Cantone
BELLINZONA - Mancano pochi giorni all'inaugurazione della galleria di base del San Gottardo. La grande festa del 1° e del 3-4 giugno celebrerà il primo tassello di una nuova epoca per il trasporto ferroviario europeo. Sì, perché l'evento rappresenta soltanto il primo passo per velocizzare il trasporto di merci da Genova a Rotterdam.
In Germania Alptransit ancora in alto mare - C'è ancora tanto lavoro da fare. Infatti, mentre in Ticino si parla molto dell'Italia, che ha promesso di completare entro il 2020 i tre principali raccordi (Sempione, Luino, Chiasso-Milano), sulla tratta Basilea-Karlsruhe si è fatto molto poco per estendere la nuova ferrovia. Infatti il tratto di 182 km tra Karlsruhe e Basilea (sono soltanto 60 i km di ferrovia ampliati) non sarà ultimato prima del 2035, limitando di molto la portata internazionale dell'opera che andremo a festeggiare mercoledì prossimo. Già oggi, sulla tratta tra Karlsruhe e Basilea circolano quotidianamente fino a 235 treni, un numero che dopo gli interventi potrebbero salire a 335.
Forte opposizione della popolazione - Si registra, in tutti i casi una forte resistenza in diverse parti della Valle del Reno a causa dei timori di inquinamento acustico. A Offenburg, città famosa per la sua produzione vinicola, le proteste dei cittadini hanno costretto le autorità a privilegiare la costruzione di una galleria di 7 km. Stessa situazione a Friburgo in Brisgovia e a Rastatt. In quest'ultima città si sta costruendo un tunnel di 4,2 km che passerà sotto al centro.
Il Governo tedesco ha stanziato 1,5 miliardi di euro - I costi? Il parlamento tedesco ha votato un credito di 1,5 miliardi di euro per l'ampliamento della linea della Valle del Reno, che in futuro disporrà di quattro binari. Per costruire la galleria di Rastatt ci vorranno 860 milioni di euro.
La galleria di base non basterà per rilanciare il Bellinzonese e le tre Valli - In Ticino c'è da registrare anche una certa prudenza sulla portata dell'apertura di questa nuova linea. Per il Presidente della Tencon, Giovanni Leonardi, in un'intervista rilasciata a LaRegione, ha dichiarato che «la galleria di base non basterà a rilanciare Bellinzonese e Valli». Anche perché, galleria o non galleria, in Svizzera il secondario sta soffrendo non poco a causa del franco forte e nel primo trimestre del 2016 i posti di lavoro a tempo pieno nel settore sono diminuiti dell'1,8%.
«Non ci saranno grandi cambiamenti» - Anche Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio, dell'industria, dell'artigianato e dei servizi del Canton Ticino, si dimostra prudente sulla portata dell'opera in Ticino. «A breve-medio termine non mi aspetto grandi cambiamenti» ha affermato Albertoni. «Non credo che AlpTransit porterà nell’immediato investimenti mirabolanti volti a incrementare la produttività», ha continuato il direttore, aggiungendo che il pendolarismo tra il Ticino e Lucerna e Zurigo non diventerà un fenomeno di massa.
«Stiamo continuando a perdere competitività - L'ultima parola torna a Giovanni Lenoardi, che sempre a LaRegioneTicino, alla domanda conclusiva del quotidiano a lui rivolta, ossia se il nuovo Treno di AlpTransit ci colga impreparati, lui ha risposto così: «Siamo in un contesto di continua perdita di competitività. Anche il miglior studio, dei più affermati ricercatori, può fare ben poco, senza l’imprenditore che ha le idee ed è pronto a rischiare i propri capitali».
Il timore che il Ticino diventi soltanto un corridoio tra Zurigo e Milano si fa sempre più largo.