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BERNA / CANTONEControllo immigrazione, cresce l'interesse per il modello ticinese

27.05.16 - 15:02
È quanto il professore Michael Ambühl dovrà elaborare per la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale
Controllo immigrazione, cresce l'interesse per il modello ticinese
È quanto il professore Michael Ambühl dovrà elaborare per la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale

BERNA - Una clausola di salvaguarda sul modello ticinese per tutto il Paese volta ad applicare l'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa. È quanto il professore Michael Ambühl dovrà elaborare per la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale.

Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, la commissione ha proceduto ancora ad alcune audizioni rinviando a un secondo tempo l'esame particolareggiato del progetto governativo per regolare l'immigrazione.

Per l'occasione ha anche sentito l'ex Segretario di Stato Michael Ambühl, ora professore al Politecnico federale di Zurigo, che ha illustrato il sistema di regolazione dal basso verso l'alto (sistema bottom-up) elaborato per il Canton Ticino, sistema che ha riscosso un certo interesse tra i consiglieri nazionali, come riporta il comunicato.

Per questo motivo, nell'ottica di salvaguardare gli accordi bilaterali con l'Ue, Ambühl è stato invitato a "sviluppare una clausola di salvaguardia applicabile all'intero territorio nazionale".

Lo scorso 7 di marzo, il Canton Ticino aveva presentato a Berna il suo modello di clausola di salvaguardia per l'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa divenuta articolo costituzionale.

Il modello - battezzato "bottom-up" - prevede misure di salvaguardia del mercato del lavoro adottate al livello più basso possibile, laddove vengano riscontrate difficoltà particolari: in rami economici locali, a livello di regioni oppure in tutta la Svizzera, in funzione del grado di difficoltà.

Per far scattare il meccanismo, il modello si basa su indicatori, oggettivamente misurabili relativi al mercato del lavoro. La proposta prevede sia misure di protezione interne giudicate compatibili con l'accordo sulla libera circolazione delle persone, sia misure esterne. Per quanto riguarda queste ultime, il modello predilige misure qualitative (priorità indigena) con effetti quantitativi rispetto a tetti massimi per l'immigrazione.

L'approccio "bottom-up" - aveva rilevato all'epoca il Governo ticinese - si concentra sui lavoratori frontalieri. Potrebbe tuttavia essere potenzialmente applicato anche all'immigrazione.

Nella conferenza stampa organizzata per l'occasione, Ambühl aveva dichiarato che il suo modello non lede i principi della libera circolazione delle persone, ma precisa unicamente le modalità d'attuazione dell'accordo esistente.

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