In Leventina la fine del cantiere Alptransit (che si inaugura mercoledì) ha creato un "vuoto" di clientela... e gli esercenti corrono ai ripari
BODIO. «Non c'è più il cantiere Alptransit, non c'è più la Coop, a breve chiuderà la Posta e rischiamo di chiudere anche noi se non ci inventiamo qualcosa». Bodio si prepara alla festa per l'inaugurazione del tunnel, mercoledì: ma anche al dopo. «Ci aspettiamo che l'evento porti diversi visitatori, ci stiamo organizzando» spiegano dall'osteria “il Barone” in via Sassi Grossi.
«Clienti come gli altri» - Il ristorante è assurto agli onori delle cronache, nei giorni scorsi, per la presenza cospicua di ragazze ammiccanti tra i propri tavoli: «Clienti come gli altri» assicura il titolare. La sezione Teseu della Polizia cantonale però, specializzata in prostituzione, ha fatto una visita al locale a seguito dell'articolo di tio.ch/20minuti di lunedì. Un controllo da parte del Municipio è previsto per il 30 maggio.
Dopo Alptransit... - «Non abbiamo niente da nascondere» continua il titolare: «Non posso negare che in questa zona girano molte ragazze, ma non posso nemmeno affiggere un cartello “vietato alle prostitute”. Anzi: se consumano, e portano clienti, ben vengano. Con la chiusura del cantiere di Alptransit è venuto meno un indotto di clienti». Lo stesso vale per i locali vicini.
Il "Ticino" chiede i danni - «Gli operai del San Gottardo affittavano camere, consumavano: ora si è creato un vuoto che dobbiamo pur colmare» confermano dal bar-affittacamere Ticino, nella stessa via del "Barone". Anche qui la Teseu ha effettuato controlli di recente. Agli appartamenti dello stabile (e alla sauna inclusa) il Comune aveva apposto i sigilli per sei mesi, due anni fa, a seguito di due blitz anti-prostituzione. Una sentenza del Consiglio di Stato, però, ha stabilito che il provvedimento non era giustificato, in quanto «la presunta attività a luci rosse non è stata comprovata» spiegano i titolari.
«Pagheranno i contribuenti» - Risultato: gestore e proprietario hanno ora deciso di chiedere i danni per i mancati introiti. In totale, circa 60mila franchi. La richiesta verrà presentata oggi direttamente al Municipio. «Quello che ci dispiace è che a pagare saranno eventualmente i cittadini di Bodio, che non c'entrano nulla» concludono i titolari.