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CANTONE«Quattro settimane per i neo papà? Finora troppo materialismo»

25.05.16 - 08:35
Brenno Martignoni, nove volte padre, rivela le sue impressioni sull’iniziativa nazionale di TravailSuisse
Tipress
«Quattro settimane per i neo papà? Finora troppo materialismo»
Brenno Martignoni, nove volte padre, rivela le sue impressioni sull’iniziativa nazionale di TravailSuisse

BELLINZONA - Quattro settimane di congedo per i neopapà. È quanto propone la confederazione sindacale Travail.Suisse con un’iniziativa nazionale lanciata ieri, martedì. Un’idea che dimostra come il tema sia sempre più sentito in Svizzera. Ma cosa ne pensa uno degli uomini più prolifici della Svizzera italiana? Brenno Martignoni, ex sindaco di Bellinzona, di figli ne ha già otto. Ed è in attesa del nono, che nascerà in estate. «L’iniziativa di Travail.Suisse – sostiene – dimostra che la nostra società ha delle necessità ben precise. Non ci si può più nascondere».

Il dibattito sulla questione del congedo paternità è sempre più insistente. Perché?

Perché anche il padre ha bisogno di essere partecipe della nascita del proprio bambino. Ci sono coppie che, dopo il parto, vanno in crisi proprio per questo. Perché il papà è assorbito dal lavoro. Non riesce più a stare dietro a tutto. E quindi non può nemmeno appoggiare la compagna come meriterebbe. Sostenere i neo papà significa anche sostenere la coppia, la famiglia.

Il congedo di paternità di quattro settimane verrebbe finanziato con le Indennità per Perdita di Guadagno, come accade per il congedo di maternità. Alcuni già mormorano…

E sapete perché mormorano? Perché abbiamo impostato la questione solo sull’aspetto finanziario. Siamo troppo materialisti. L’asse delle priorità andrebbe leggermente spostato. Dal materiale verso l’ideale. Anche perché fare un figlio è anche un investimento per la società.
Ci sono aziende che, ancora oggi, non assumono donne in età fertile per paura che restino incinta. Cosa ne pensa?

Penso che si tratti di una triste realtà. Sono situazioni deleterie. Là dove è possibile il fatto di fare figli andrebbe sempre favorito.

Lei di figli ne ha fatti ben otto. E ora siamo al nono. Come si fa a stare dietro a una prole tanto numerosa?

Uno deve mettersi delle priorità nella vita. E con la buona volontà si può fare tutto. La mia figlia più grande ha ben 27 anni. Sono già nonno e sto per avere un altro bambino. All’inizio si pensava addirittura che potessero arrivare due gemelli. Per il decimo c’è tempo.

Nei Paesi nordici i neo papà sono molto più sostenuti. È solo una questione di mentalità?

Io penso che basterebbe poco per cambiare le cose. I Paesi nordici sono molto più avanti di noi da questo punto di vista. Oggi in Svizzera la nascita di un bambino non è vissuta con la giusta intensità da parte di un neo papà. Dopo pochi giorni, l’uomo deve già correre al lavoro. È disumano. Con queste condizioni, e considerando anche l’evoluzione della donna nel mondo lavorativo, è normale che una coppia ci pensi su più volte prima di mettere al mondo un bambino.

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