La EFG potrà mantenere il marchio BSI, la cui clientela può stare tranquilla sulla solidità dell'istituto bancario. La Finma, però, bacchetta la dirigenza: «Reputazione della piazza danneggiata»
LUGANO - L'immagine della piazza finanziaria ticinese e svizzera subisce un altro duro colpo. Con la fine del segreto bancario, la difesa della buona reputazione si è trasformata in ossessione. Il settore bancario trema e non soltanto in Ticino. Infatti, mentre a Vezia, il direttore dell'Associazione bancaria ticinese, Franco Citterio, si dice preoccupato il contraccolpo di immagine a livello internazionale, in Svizzera il caso BSI rappresenta un vero e proprio scossone.
La Finma aveva avvertito le banche: «attenzione al riciclaggio» - Come ricorda il «Tages-Anzeiger», la Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, nella sua ultima conferenza stampa annuale, aveva lanciato il monito: «Uno dei più grandi problemi della piazza finanziaria è il riciclaggio di denaro». Sarebbero 14 gli istituti bancari sui circa 270 presenti in Svizzera, ad essere ad alto rischio proprio a causa del riciclaggio di denaro di dubbia provenienza. Già allora Mark Branson, direttore dell'autorità di vigilanza, aveva avvertito gli istituti bancari, affermando che nei casi sospetti, in odore di riciclaggio, le segnalazioni alla Finma risultavano tardive o addirittura mancanti.
«Si rafforza la cattiva reputazione della Svizzera rifugio di proventi malavitosi» - Una situazione che dimostra quanto la tentazione del guadagno veloce sia più grande rispetto al timore dei risvolti negativi dovuti a scandali come questi. Gli errori di alcune banche - come osserva il Tages-Anzeiger - si vanno a ripercuotere su tutta la piazza finanziaria «contro la quale si rafforza la cattiva reputazione di una Svizzera rifugio per i capitali frutto di proventi dubbi».
Transazioni senza i dovuti accertamenti - E i dubbi che si sollevano sull'operato di BSI si moltiplicano quando si legge sulla lunga nota stampa di Finma che nel caso 1MDB, sarebbe stato accertato che la banca ticinese «ha insufficientemente monitorato le relazioni da lei intrattenute con un gruppo di clienti con all'incirca 100 conti legati appunto al caso 1DB». Infatti, «all'interno del gruppo di clienti, come pure verso terzi, sono state effettuate una serie di transazioni senza che la banca avesse prima accertato sufficientemente i retroscena economici».
«Un regalo da 20 milioni» - Così, per esempio, nel caso di un afflusso di fondi dell'ordine di 20 milioni di dollari, BSI si è accontentata della spiegazione addotta dal cliente, secondo cui si trattava di un “regalo”. In un altro caso, «sono confluiti su un conto più di 98 milioni di dollari, senza che il retroscena economico fosse stato chiarito».
«Non sono stati considerati i rischi giuridici e di reputazione» - Senza appello la conclusione di Finma: «BSI ha così gravemente violato i requisiti per la garanzia di un’attività irreprensibile. Infine, sino ai vertici dirigenziali è venuto meno l’atteggiamento critico necessario per riconoscere, limitare e monitorare i considerevoli rischi giuridici e di reputazione incorsi».
La Finma deve fare rispettare le leggi - Un contraccolpo all'immagine non solo di BSI, ma dell'intera piazza finanziaria svizzera. E la Finma, con questa dichiarazione, lancia un messaggio alla piazza interna ed internazionale: la Svizzera non è una Repubblica delle banane. All'autorità di vigilanza, infatti, è stato affidato un duplice compito: il primo è quello di fare rispettare le leggi e intervenire quando vengono violate. Soltanto in questo modo, infatti, la Finma riesce a rispettare il suo secondo obiettivo, ossia quello di proteggere la reputazione della piazza finanziaria.
Il brand BSI potrà essere utilizzato dalla EFG, ma la sua entità giuridica sparirà - Bsi, in tutti i casi, non perderà nessuna licenza, come aveva lasciato intendere oggi la Neue Zürcher Zeitung. L'istituto finanziario ticinese avrà un anno di tempo per confluire nella nuova società, la EFG e sciogliere la propria entità giuridica. Ciò non vorrà dire che il marchio BSI scomparirà. EFG, infatti, avrà la possibilità di utilizzare il «brand» BSI, la cui clientela, - ci dicono persone bene informate sui fatti - può stare tranquilla per quanto riguarda la sua solidità».