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LUGANOL’OCST: «È ora di regolamentare gli stage»

06.05.16 - 10:21
«Un giovane laureato viene assunto a 500 franchi mensili per poi essere portato a poco più di 1000 franchi dopo alcuni mesi»
Archivio Ti Press
L’OCST: «È ora di regolamentare gli stage»
«Un giovane laureato viene assunto a 500 franchi mensili per poi essere portato a poco più di 1000 franchi dopo alcuni mesi»

LUGANO - L’Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese (OCST) nel corso degli anni ha constatato che è sempre più frequente un abuso dei cosiddetti stage. Sono sempre più numerosi i casi di giovani che al termine degli studi, accettano di svolgere periodi di tirocinio, i cui contorni si prestano a non poche riserve. Succede così che lo stage si tramuta in uno stratagemma per impiegare opera a basso costo, nascondendone lo sfruttamento, si legge nel comunicato stampa. «Un esempio tra tanti lo danno i rami tecnici. Un giovane laureato viene assunto a 500 franchi mensili per poi essere portato a poco più di 1000 franchi dopo alcuni mesi. Il tutto sotto mano di uno stage che dura da più di un anno». «Oltre all’indecenza retributiva emerge il pericolo di svilire la professione. - continua Robbiani - I giovani cercheranno sempre più lavoro oltre Gottardo».

A tal proposito, la Commissione tripartita ha elaborato delle linee guida, ma  l’OCST ipotizza che la «Divisione per la formazione professionale» debba verificare e regolamentare gli stages in analogia delle funzioni svolte per l’apprendistato.

«Un ruolo più immediato - propone l’OCST -  potrebbe essere assunto dalle parti sociali, con una raccolta di dati del fenomeno da un ente di ricerca come la SUPSI; una regolamentazione restrittiva dello stage nei contratti collettivi di lavoro, nei rami  in cui questa formula è ampiamente diffusa e la segnalazione alle commissioni paritetiche che controlli l’assunzione di stagisti esteri, così da consentirne la verifica della loro correttezza».

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