Uno studio Credit Suisse traccia il possibile impatto economico della nuova ferrovia transalpina, dai lavoratori pendolari attraverso le Alpi ai veicoli a guida autonoma
LUGANO - Più lavoratori pendolari attraverso le Alpi. Più turisti di giornata che raggiungeranno il Ticino. Un mercato dell’alloggio in trasformazione. E per i più visionari, l’introduzione di veicoli a guida autonoma che permetteranno di spostarsi dalle principali stazioni ticinesi alle zone più discoste della regione. Certo, si parla di un futuro più o meno a lungo termine. Ma questi sono alcuni dei cambiamenti che la nuova ferrovia transalpina (NFTA) potrà portare in Ticino, come si evince da uno studio allestito dall’Economic Research di Credit Suisse e pubblicato sul periodito Bulletin. «L’accorciamento della distanza tra il Nord e il Sud delle Alpi per determinati settori rappresenterà un’opportunità» ha sottolineato in un incontro con la stampa Alberto Petruzzella, responsabile Regione Ticino dell’istituto bancario.
Il rischio di diventare un “corridoio” - Le opportunità di Alptransit bisognerà però saperle cogliere. «La ferrovia avvicina Zurigo al Ticino, ma anche a Milano. Se il Ticino non reagisce, rischia di diventare un “corridoio” verso la Lombardia» ha infatti commentato Marco Solari, presidente del Festival del film Locarno. Ne è consapevole pure Marco Borradori, sindaco di Lugano: «Non sono certo che oggi il Ticino possa competere con Milano. Ma credo che l’attuale capolinea di Alptransit a Lugano rappresenti un vantaggio. Dovremo fare di necessità virtù, e tutto il Ticino potrà ottenere dei benefici».
«Il turismo di giornata va conquistato» - Secondo lo studio, la NFTA potrà rilanciare il turismo di giornata nella regione. I nuovi tempi di percorrenza potrebbero infatti ampliare il bacino di potenziali visitatori e rendere il Ticino più allettante per le gite decise all’ultimo minuto. «Il turismo di giornata non è considerato un turismo di serie B» ha ricordato Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo. «Con la nostra offerta dobbiamo riuscire a convincere i visitatori a tornare, anche con un pernottamento».
«Ticino meno periferico con un nuova mentalità» - In futuro si potrà vivere in Ticino e lavorare oltre San Gottardo, anche con un incremento della flessibilità sul posto di lavoro. Il nostro cantone non sarà dunque più una periferia, ma - come ha sottolineato Paolo Beltraminelli, presidente del Consiglio di Stato - «farà parte del comparto di Zurigo». Servirà comunque un cambio di mentalità: «Soltanto quando si comincerà a pensare diversamente, non saremo più a tutti gli effetti un cantone periferico».
Traffico merci: l’obiettivo non sarà raggiunto - Se trent’anni fa il principale obiettivo della NFTA era il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia, oggi la priorità sembra essere data ai viaggiatori. E in effetti lo studio sottolinea che «il traffico su strada non sarà sgravato nella misura originariamente auspicata». Non sarà dunque raggiunto l’obiettivo, da una parte a causa della limitata capacità delle vie d’accesso in Italia, dall’altra per la difficile convivenza lungo il nuovo collegamento ferroviario tra treni merci e passeggeri. Su questo aspetto Beltaminelli ha comunque detto: «Non ci saranno risultati eclatanti per il trasferimento delle merci, ma la linea sarà super attrattiva per i passeggeri».