Così l'eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, che si chiede cosa succederebbe se si chiudessero le frontiere tra Italia e Ticino
LUGANO - In questi giorni i media italiani stanno dando ampio risalto alla decisione dell'Austria di rafforzare i controlli al valico del Brennero per contrastare l'arrivo di migranti.
Chiusa la rotta balcanica, i Paesi dell'Europa centro-settentrionale temono che il flusso di richiedenti asilo e migranti speranzosi di trovare migliori condizioni di vita, percorra la via del Mediterraneo attraverso l'Italia.
L'Austria che, a causa del «Wir schaffen das» ("Ce la facciamo") di merkeliana memoria, si è vista arrivare nei mesi scorsi, fino alla chiusura della rotta balcanica, un'ondata di migliaia di profughi ogni giorno, teme ora una nuova emergenza.
Gli osservatori italiani interpretano la decisione austriaca di erigere una barriera in difesa delle proprie frontiere quale tentativo di risposta del governo di Große Koalition socialdemocratico-popolare al vento della destra populista che forte spira su tutta la piccola repubblica alpina. Il grande successo di Norbert Hofer, candidato alle elezioni presidenziali che domenica scorsa ha ottenuto oltre il 35% delle preferenze e il prossimo 22 maggio se la vedrà al ballottaggio con lo sfidante verde Alexander van del Bellen, fa tremare infatti il governo austriaco.
A sud del Brennero si teme che il ritorno dei controlli sul confine italo-austriaco possa avere un impatto negativo sull'economia. Coldiretti, come ha evidenziato la deputata al parlamento europeo Lara Comi, ha stimato in dieci miliardi di euro l'impatto economico negativo della chiusura della frontiera del Brennero. Comi che, in un tweet pubblicato giovedì mattina si chiede pure «cosa succederebbe agli oltre 25mila frontalieri della province di Varese e alle imprese che operano in Ticino» qualora accadesse qualcosa di simile ai valichi tra il Ticino e l'Italia.
Ecco la risposta di Comi: «Esercito svizzero alle frontiere? Sarebbe un danno per i nostri frontalieri e le nostre imprese. Chi vuole la chiusura delle frontiere interne non ama il nostro Paese».
E poi: «Sono una parlamentare italiana, eletta dai cittadini italiani, amo la mia Patria e penso alla dignità dei nostri lavoratori e delle nostre imprese. Chiudere le frontiere interne in Europa sarebbe un suicidio e metterebbe in crisi il nostro sistema economico. Chi ama l'Italia chiede di lasciare aperte le frontiere interne e di rafforzare i controlli su quelle esterne. Chi è per la chiusura delle frontiere non ama l'Italia, gli italiani, i frontalieri e le nostre Pmi».