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ARABIA SAUDITA/TICINOIl Ticino a Dubai: «Così ci prepariamo al divieto del velo ticinese»

28.04.16 - 13:48
Si è chiusa ieri a Dubai l’Arabian Travel Market. Il Ticino c'era. La nostra legge sul divieto del velo «non porterà una caduta drammatica nei pernottamenti dall’Arabia Saudita».
Foto Jack Filippini
Il Ticino a Dubai: «Così ci prepariamo al divieto del velo ticinese»
Si è chiusa ieri a Dubai l’Arabian Travel Market. Il Ticino c'era. La nostra legge sul divieto del velo «non porterà una caduta drammatica nei pernottamenti dall’Arabia Saudita».

DUBAI - Se si dovesse eleggerne una, Dubai sarebbe di gran lunga la capitale di tutto il Medio Oriente; tra le altre cose, per il ruolo di cuscinetto tra Occidente e Oriente che svolge alla perfezione. Multiculturalismo, innovazione e coesione sono sinonimi di questa città che in poco più di due decenni si è trasformata in una sorta di Babele moderna in cui la lingua franca è un inglese macchiato da un’infinita di accenti. E pur non essendo in realtà nemmeno la capitale degli Emirati, non c’è dubbio che Dubai sia sotto svariati punti di vista, il centro del mondo.

Non è un caso quindi se le più importanti manifestazioni del mondo arabo vengano organizzate proprio qui. L’edizione dell’Arabian Travel Market (ATM) dell’anno scorso, per esempio, ha generato business per 2,5 miliardi di dollari. L'evento, durato quattro giorni, si è chiuso ieri.

Per noi, l’ATM è anche l'occasione ideale per prendere il polso al turismo di casa nostra. In bella mostra all'entrata del padiglione del World Trade Center dedicato all’Europa si erge lo stand di Svizzera Turismo. Qui incontriamo Michel Cavadini, responsabile dei mercati esteri per Ticino Turismo, presente a Dubai assieme al folto team proveniente dalla Svizzera.

Lei è direttamente in contatto anche con il mercato arabo e più recisamente con quello dei Paesi del Golfo. Quali sono le nazioni più interessate alla nostra regione e cosa attira maggiormente il turista locale?

«La nazione che genera il maggior numero di pernottamenti in Ticino è senza dubbio l’Arabia Saudita, mentre gli altri due posti sul podio appartengono agli Emirati Arabi Uniti e al Kuwait. È interessante sottolineare come negli ultimi anni il mercato dei Paesi del Golfo sia in forte crescita nella nostra regione. Per quanto riguarda invece le ragioni che spingono il visitatore arabo in Ticino, parliamo di lusso, shopping e attività per la famiglia. Anche la Natura rientra nel suo interesse, ma soprattutto se facilmente accessibile».

Quali sono le maggiori differenze quando promuove il Ticino in Francia o Italia, per esempio, rispetto a Arabia Saudita o Emirati Arabi?

«Nel caso dell’Europa siamo abituati ad offrire un pacchetto completo a 360 gradi. Si va dalle attività per la famiglia al turismo attivo, dalla gastronomia allo sport. I turisti francesi, per esempio, sono molto più interessati al turismo culturale (non dimentichiamo che in Ticino ci sono due siti UNESCO). Anche a livello di alloggio, la richiesta europea varia dal B&B all’hotel 5 stelle. Come detto in precedenza, il pubblico arabo punta soprattutto sul lusso, anche se ultimamente anche questo mercato si sta differenziando».

Il primo di luglio entrerà in vigore nel nostro Cantone la proibizione di coprirsi il volto in pubblico. Considerando che nella Penisola arabica, e soprattutto in un paese tradizionalista come l’Arabia Saudita, moltissime donne portano il niqab (il velo che lascia scoperti solamente gli occhi) cosa prevede che succederà a livello turistico? Quali sono, se esistono, le contromosse di Ticino Turismo per far fronte a questo nuovo ostacolo?

«L’entrata in vigore di questa legge influenzerà sicuramente le relazioni tra la nostra regione e i visitatori arabi, ma non penso che questo porterà ad una caduta drammatica nei pernottamenti dall’Arabia Saudita. Come detto, il turismo del Golfo sta crescendo in maniera importante negli ultimi anni, quello che potrebbe succedere è che questo aumento soffra una flessione a partire dalla prossima estate. Bisogna comunque tenere in conto il danno d’immagine per il Ticino, già sottolineato dall’opinione pubblica al momento dell’esito della votazione e che tornerà ad essere d’attualità nei prossimi mesi. Non dimentichiamo, inoltre, che questa legge è figlia della democrazia e rappresenta il volere di una parte importante popolo ticinese. Per quanto riguarda le contromisure, ci stiamo preparando una comunicazione mirata destinata agli operatori che lavorano con il mercato arabo. L’obiettivo è quello di risaltare le bellezze offerte dal Ticino e non le proibizioni. Sarà importante comunicare ai diretti interessati che questa legge rappresenta una misura di sicurezza e che non ha nulla a che fare con l’Islam o la cultura araba».

Per chiudere, con una domanda sulla città che vi sta ospitando questi giorni, Dubai. Cosa porteresti in Ticino per implementare il nostro settore turistico?

«Il Ticino ha già tanto da offrire, ma Dubai presenta una varietà culturale che apprezzo molto».

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