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CANTONEIl Gruppo Donne USS denuncia «la doppia bocciatura»

27.04.16 - 16:50
Il Gruppo Donne USS denuncia «la doppia bocciatura»

BELLINZONA - Il Gruppo Donne USS (Unione sindacale svizzera) Ticino e Moesa, ha preso posizione oggi sulla doppia bocciatura subita al Nazionale dalla revisione della Legge sulla parità e sul congedo paternità.  

«Il Consiglio nazionale - si legge sul comunicato - ha cancellato dal programma di legislatura la revisione della Legge sulla parità (91 contro 89 e 8 astenuti). Come se non bastasse oggi ha pure bocciato con 97 voti contro 90 e 5 astensioni, un’iniziativa parlamentare sul congedo paternità di 2 settimane. Non c’è che dire: la maggioranza conservatrice e retrograda del Parlamento si fa sentire, mostra il volto del maschilismo e del patriarcato e conferma un clima di palese restaurazione culturale: che l’uomo vada a lavorare e la donna resti a casa!
Il messaggio è chiaro: la disparità salariale può continuare ad esse tollerata: cancellando dal programma di legislatura la revisione della legge federale sulla parità – che quest’anno compie 20 anni – il Parlamento ha gettato la maschera».

«Benché timida - sottolinea il Gruppo Donne USS Ticino e Moesa - la proposta di revisione prevedeva reali controlli nelle aziende e il dovere di porvi rimedio. Con la scandalosa decisione della maggioranza della Camera del popolo, la Legge federale sulla parità dei sessi continuerà a restare l’unica legge ad essere violata impunemente, contribuendo alla persistenza di palesi discriminazioni».
Ma il vento maschilista non si è fermato lì. «Anzi - specifica ancora il Gruppo Donne - oggi ha spazzato via anche il principio del congedo paternità. Si ritiene che fondare una famiglia sia un affare privato, facendo finta di non vedere che la società chiede dei cambiamenti».

«Le pari opportunità - conclude il Gruppo donne USS - sono spesso molto legate alle possibilità di conciliare famiglia e lavoro, alla ridistribuzione dei compiti all’interno della coppia. Anche il congedo parentale assume, in questo contesto, un’importanza sempre maggiore, tanto dall’essere al centro del dibattito politico cantonale e nazionale da numerosi anni.
Ma la maggioranza della Camera bassa sembra vivere su un altro pianeta. E tutte le donne che hanno a cuore la parità, continueranno a lottare per i loro diritti».

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