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BALERNAL'ex Villa Vescovile si candida come Museo di storia naturale

27.04.16 - 15:25
L’Ente regionale per lo sviluppo e i Comuni della regione si rivolgono al Consiglio di Stato con una richiesta congiunta per promuovere la candidatura della struttura
Tipress
L'ex Villa Vescovile si candida come Museo di storia naturale
L’Ente regionale per lo sviluppo e i Comuni della regione si rivolgono al Consiglio di Stato con una richiesta congiunta per promuovere la candidatura della struttura

BALERNA - L’Ente regionale per lo sviluppo e i Comuni della regione si rivolgono al Consiglio di Stato con una richiesta congiunta per promuovere la candidatura dell’ex Palazzo Vescovile a nuova sede del Museo di storia naturale che consentirebbe di valorizzare un monumento di elevato prestigio e valore inserito nell’elenco della STAN (Società ticinese per l’Arte e la Natura) degli immobile degni di conservazione e nella lista rossa del patrimonio svizzero protetto.

L’Edificio è recentemente passato in mani private ma gode della disponibilità per una cessione di proprietà. «Questa destinazione d’uso permetterebbe di recuperare e rendere accessibile al pubblico un monumento di notevole prestigio e valore, codificato nel 1706 sul modello di una “villa di delizie”, per volere del Vescovo di Como, a cui all’epoca la regione apparteneva territorialmente. L’Edificio è recentemente passato in mani private ma gode della disponibilità per una cessione di proprietà».

Secondo i proponenti l’ex Palazzo Vescovile risulta ottimale sotto più punti di vista. «Conta di ampi spazi interni finemente decorati e con finiture ricercate nonché di ampi spazi esterni (giardini) degni di essere valorizzati e resi accessibili al grande pubblico».

«Nell’ottica di un’equa distribuzione dei punti d’interesse pubblico sul territorio la futura sede del Museo Cantonale di storia naturale troverebbe il suo più naturale inserimento nel Mendrisiotto e Basso Ceresio, offrendo peraltro un accesso ottimale attraverso i mezzi pubblici della regione».

La struttura andrebbe ad integrarsi perfettamente con l’offerta turistica regionale, culturale e scientifica collegata al sito del Monte San Giorgio in ambito Unesco. «Già oggi l’area è assiduamente frequentata da studiosi e la presenza del Museo Cantonale di storia naturale assieme al Museo dei Fossili di Meride andrebbe a completare un importante ulteriore tassello sul territorio oltre a ripercuotersi positivamente sul turismo della regione. Il tema dei materiali e l’aspetto geologico trovano un denominatore comune che lega i numerosi parchi naturali presenti nel Mendrisiotto: dal Monte San Giorgio, alle Cave di Arzo, al Monte Generoso, al Parco Gole della Breggia».

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