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Lunedì l'incontro tra i periti e i rappresentanti della ditta che si è occupata della realizzazione della struttura di ultima generazione. Crollato anche il pallone del Tennis Club di Carona
LUGANO - «Non è stata una grandissima nevicata, questo fatto ci ha colto di sorpresa». Roberto Mazza, capo Dicastero sport della Città di Lugano, non nasconde la sua preoccupazione. La pressostruttura che copriva la piscina olimpionica del lido ha ceduto sotto il peso di una sottile coltre di neve. Fortunatamente, come riferito già sabato mattina, le ragazzine della società di nuoto sincronizzato che si stavano allenando nella piscina, sono riuscite ad uscire dal «pallone» prima che cedesse a causa, così pare, di uno strappo di uno dei moduli che costituiscono il grande telone. «La ventilazione e il sistema di riscaldamento funzionava», ha spiegato Mazza, che per ora preferisce astenersi dall'azzardare le cause precise dello sgonfiamento: «Attendiamo lunedì, giorno in cui si esprimano i periti e i rappresentanti della ditta che si è occupata della realizzazione della struttura».
Come ha sottolineato il responsabile del Dicastero, fortunatamente non si lamentano feriti e l'episodio spiacevole non ha avuto conseguenze tragiche. L'evento ha comunque causato la sospensione delle attività di nuoto, nuoto sincronizzato e pallanuoto. Sulla possibilità di rimettere in piedi la struttura, Mazza non fa previsioni. «Era previsto che il pallone rimanesse fino al 5 aprile. Ora tutto dipende dall'entità del danno. Se il taglio del telo dovesse rivelarsi importante, il rischio è che tutto resti fermo fino al 1° maggio.»
La pressostruttura, come ci ha ricordato lo stesso Mazza, è di nuova generazione, con tripla membrana ed è stata montata nell'ottobre del 2015.
Oltre al «pallone» del Lido di Lugano, si segnala il cedimento, a causa della neve, del pallone pressostatico del tennis Club di Carona.
