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PARADISOLe mancano i documenti: Iwinosa per ora è salva

16.02.16 - 18:00
La 33enne nigeriana è senza carta d'identità e non può essere espulsa. Nel frattempo sarà trasferita con la sua bimba al centro asilanti di Cadro
Le mancano i documenti: Iwinosa per ora è salva
La 33enne nigeriana è senza carta d'identità e non può essere espulsa. Nel frattempo sarà trasferita con la sua bimba al centro asilanti di Cadro

PARADISO - L'inferno può attendere per Iwinosa Osagie. Contro la 33enne nigeriana, madre di una bimba di un anno, era stata ordinata l'espulsione dalla Svizzera proprio per la giornata di oggi, martedì 16 febbraio. Invece la donna, che attualmente vive al centro per richiedenti l'asilo di Paradiso, potrà restare in Ticino almeno per un altro paio di mesi. La decisione è stata presa lunedì in seguito a un colloquio con la polizia cantonale. Alla base della momentanea svolta, soprattutto il fatto che la giovane madre non è in possesso di documenti d'identità.

Vita a rischio - Tutto congelato. Forse tutto semplicemente rimandato. Sta di fatto che, per ora, Iwinosa è salva. La sua storia aveva fatto parecchio discutere. Ed erano state alcune sue amiche ticinesi a raccontarla a Ticinonline. Stando alla loro testimonianza, Iwinosa in caso di ritorno in Nigeria rischierebbe la vita.

Il dramma - A volere uccidere Iwinosa sarebbero i famigliari del suo ex compagno, pugnalato nel tentativo di difenderla da uno stupro. In quel momento la coppia si trovava in Libia e cercava di raggiungere l'Europa a piedi. I genitori del giovane in seguito avrebbero attribuito a Iwinosa, desiderosa di abbandonare la Nigeria per inseguire il sogno europeo, la responsabilità dell'omicidio.

Lati oscuri - Una vicenda singolare, che non ha convinto le autorità elvetiche. Da qui la bocciatura della domanda d'asilo. Per Berna Iwinosa sembra non avere le prove di quanto dice. E quindi deve tornarsene in Nigeria. «Ma lei laggiù non ha più nessuno che la può aiutare - ripetono le amiche -. E si ritroverebbe da sola con la sua bambina. Con il rischio di venire ammazzata».

Lo spostamento - Il coinvolgimento di una bimba di solo un anno rende la situazione ancora più complicata. L'Odissea di Iwinosa ora è stata segnalata anche dall'associazione "Sì alla vita" presieduta da Carlo Luigi Caimi. La 33enne nigeriana, intanto, sarà spostata con la bimba da Paradiso al centro di Cadro, in una struttura più adatta alla sua condizione di madre. «Adesso - spiega una delle amiche che la stanno sostenendo in questa infinita battaglia - deve sistemare la questione dei documenti».

Futuro incerto - Dopodiché, verosimilmente tra qualche mese, il caso potrebbe riaprirsi. «Senza carta di identità - conclude l'amica - non può né essere espulsa, né fare rientro al suo Paese. Però sappiamo che se vuole avere una minima possibilità di restare in Svizzera, deve avere un documento. È l'ennesimo momento delicato, ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno».

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COMMENTI
 

grumpy 8 anni fa su tio
Anche gli eritrei rifugiati politici rischierebbero la vita. Fatto strano, se ne vanno al loro paesello in vacanza e poi, tranquilli, tornano in CH... boh...

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Se le nostre autorità xenofile hanno comunque deciso per l'espulsione significa che è più che giustificata.

cacos 8 anni fa su tio
danno i docs a cani e porci e nel caso di una mamma con bimba fanno problemi non capisco.

Climb 8 anni fa su tio
Risposta a cacos
potrebbe benissimo essere tutta una montatura, ci sono prove a riguardo? chi dice ch la storia sa vera?

Iolapensocosi 8 anni fa su tio
Risposta a cacos
perché é una persona onesta.
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