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CANTONEParc Adula: 30 prese di posizione dal Ticino

10.02.16 - 16:38
Si è conclusa la consultazione della Charta
Ti-Press
Parc Adula: 30 prese di posizione dal Ticino
Si è conclusa la consultazione della Charta

BELLINZONA - Durante la procedura di consultazione sulla cosiddetta Charta del Parc Adula sono state inoltrate 81 prese di posizione, di cui 30 provenienti dal Ticino e 39 dai Grigioni - il rimanente dal resto della Svizzera. Lo indicano oggi i responsabili del progetto di nuovo parco nazionale, precisando che la maggior parte degli interventi riguarda i vincoli previsti nella zona centrale, in cui è prevista una rigida protezione della natura.

Dieci prese di posizione provengono da Comuni - che a loro volta avevano raccolto pareri della popolazione -, 25 da privati cittadini e 46 da enti pubblici, indica una nota diffusa oggi dall'associazione Parc Adula.

L'intera documentazione è ora al vaglio dei responsabili dell'iniziativa che nelle prossime settimane valuteranno quanto ricevuto e prenderanno contatto con gli interessati per integrare le loro posizioni, "laddove possibile", in una nuova versione della Charta. Nel mese di marzo l'associazione Parc Adula riceverà ancora il parere dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).

La Charta costituisce il piano di gestione del prospettato parco "transcantonale" a cavallo del massiccio dell'Adula ed è anche il documento su cui la Confederazione nonché i Cantoni Ticino e Grigioni si fondano per valutare se conferire il marchio Parco e se accordare un eventuale sostegno finanziario. Il testo definisce la gestione del territorio per dieci anni e a questa scadenza verrà sottoposto al voto popolare nei 17 Comuni su cui si estende la prevista area protetta per un eventuale rinnovo.

La versione del documento che scaturirà dalla consultazione sarà sottoposta al primo voto popolare nel corso dell'estate o dell'autunno, ha ricordato all'ats Patrick Walser, responsabile della comunicazione dell'associazione Parc Adula. L'obiettivo è di ottenere l'appoggio di tutti i Comuni. Non è ancora chiaro cosa accadrà qualora uno o più enti locali dovessero bocciare la Charta.

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