Un’app è pronta a monitorare gli spostamenti di 400 persone, in una sfida a chi si comporta meglio
LUGANO - Basta avere la patente, un'auto, uno smartphone: e il gioco è fatto. Perché di gioco in fondo si tratta, anche se lo scopo è più che serio: nobile. Ridurre i consumi di carburante, l'inquinamento, i costi sociali delle conseguenze sanitarie: stimate in 4 miliardi di franchi l'anno in Svizzera solo per i giorni di malattia e/o trascorsi in ospedale, circa 20mila, fra patologie del sistema respiratorio e cardiocircolatorio.
Un problema molto sentito in Ticino, specie in prossimità del confine, dove le polveri sottili sono troppo spesso sopra i limiti. Dall'inizio dell'anno a Mendrisio sono già stati superati 16 volte. Altrettante a Chiasso: più del doppio dei 7 di Lugano, con livelli concepibili semmai in una città come Zurigo. Che non a caso viene coinvolta nel progetto: 800 persone in tutto che, a partire da marzo, saranno monitorate negli spostamenti quotidiani mediante un'app che sfrutta il sistema gps ed è capace di distinguere – grazie a velocità, fermate, accelerazioni – auto, bus, treni, biciclette, monopattini. O passeggiate.
Su questa base sarà definito un obiettivo di miglioramento delle abitudini personali, da raggiungere dopo l'estate: in una gara di tre mesi a chi fa meglio, che fra settembre e novembre stilerà classifiche settimanali e assegnerà ogni posti nella "Hall of fame" sui social. Un'idea nata alla Supsi, elaborata dalla ricercatrice Francesca Cellina sotto il nome di GoEco! e carica di potenzialità. «Abbiamo scelto di non prendere in considerazione l’aspetto economico: troppo rischioso fare i conti in tasca agli altri. A volte il risparmio non è un incentivo sufficiente: meglio concentrarsi sulle riduzioni di consumi e di CO2 immessa mediamente nell’aria, usando l’espediente della sfida come stimolo al comportamento virtuoso. La sperimentazione durerà un anno: vogliamo andare a verificare se a dodici mesi di distanza avrà prodotto risultati duraturi nel tempo. Dovesse portare buoni risultati, potremmo pensare di perfezionare l'app per metterla a disposizione degli enti pubblici».