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CANTONE80 anni di Pro Infirmis Ticino e Moesano, presentato il programma degli eventi

01.02.16 - 13:15
80 anni di Pro Infirmis Ticino e Moesano, presentato il programma degli eventi

BELLINZONA - In occasione dell'80esimo anniversario della fondazione di Pro Infirmis Ticino e Moesano, questa mattina nella Sala Orelli presso il Convento ex Scuola Magistrale di Locarno, il presidente Paolo Rimoldi e il direttore Danilo Forini hanno presentato gli eventi che caratterizzeranno quest’anno giubilare. All’incontro erano presenti anche il Consigliere di Stato Manuele Bertoli e il professore Michele Mainardi, membro del Comitato cantonale di Pro Infirmis e della Commissione del Consiglio di Stato che si occupa di integrazione sociale e professionale degli invalidi.

Sono otto gli eventi previsti nelle varie regioni, che culmineranno con la Serata di gala, che si terrà al LAC di Lugano il 1° maggio e con il Simposio interdisciplinare “L’illusione della normalità?”, previsto il 7 ottobre all'Università della Svizzera Italiana. Già nelle prossime settimane, però, prenderà avvio la mini rassegna cine-culinaria CineCiboCiciarhando al Ristorante Vallemaggia a Locarno e il 17 marzo verrà proiettato al Lux di Massagno il film “Genitori”, già in rassegna al Festival di Locarno.

Per l'occasione Pro Infirmis ha sviluppato numerose collaborazioni con L’ideatorio USI, LuganoInScena-LAC, ChiassoLetteraria, la Biblioteca Cantonale a Bellinzona, MigrosPartyTicino, la Città di Lugano, BancaStato, Chicco d’Oro.

Il presidente Rimoldi ha ricordato che il tema dell’inclusione è uno dei capisaldi della strategia di Pro Infirmis per gli anni futuri, in ossequio alla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità. «In questo contesto, l’inclusione costituisce un principio di partenza e non di arrivo. Deve cioè portare a una società che conceda pari opportunità anche alle persone vulnerabili che necessitano di attenzioni speciali. Ciò presuppone la disponibilità all’accoglienza delle singolarità in uno spazio sociale davvero comune. Questo vale naturalmente per tutti i membri della società e dunque anche per le persone in situazione di handicap. Occorre dunque che si rafforzi il diritto all’inclusione (che corrisponde a specchio al diritto alla non esclusione) e dunque alla considerazione».

 

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