La richiesta del certificato del casellario giudiziale rimane in vigore
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha preso posizione in merito alla lettera sui negoziati con l’Italia, inviata ieri alla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali. Le precisazioni del Governo cantonale si sono rese necessarie "in seguito ad alcune informazioni riportate oggi in modo incompleto su alcuni media".
La lettera è indirizzata al responsabile della Segreteria, Jacques de Watteville. In essa sono riassunti la posizione unanime del Governo su alcune questioni relative ai negoziati fiscali nonché gli sviluppi della valutazione della richiesta del casellario giudiziale e del certificato dei carichi pendenti per tutti coloro che richiedono un permesso di dimora (B) o di lavoro per frontalieri (G). La misura, introdotta dal Dipartimento delle istituzioni lo scorso mese di aprile, è "come noto di una misura di polizia straordinaria e temporanea che mira a tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico in Ticino".
Il Consiglio di Stato precisa che l’allestimento del rapporto sugli effetti del provvedimento sta richiedendo più tempo del previsto, vista l’esigenza di portare a termine alcuni accertamenti giuridici. "Il Governo comunica quindi alle autorità federali di avere deciso, dopo attente riflessioni, di sospendere a partire dal 1. dicembre 2015, unicamente la richiesta del certificato dei carichi pendenti – ovvero dei reati commessi non ancora cresciuti in giudicato. Richiesta che sarà comunque ancora possibile in presenza di indizi oggettivi sufficienti".
La richiesta del certificato del casellario giudiziale – che attesta l’esistenza di condanne cresciute in giudicato – rimane invece in vigore "a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico".
Il Consiglio di Stato ritiene che questo gesto possa essere percepito positivamente nell’ambito delle trattative fiscali in corso tra Svizzera e Italia; "a questo proposito, nella lettera alla Segreteria di Stato il Governo coglie l’occasione per ribadire alcuni elementi di particolare rilevanza per il Ticino".
Tutto tace a Berna - La decisione del Canton Ticino di non più richiedere sistematicamente a dimoranti e frontalieri un estratto dei carichi penali pendenti non è ancora giunta ufficialmente al suo destinatario, ossia il Segretario di stato Jacques de Watteville.
Lo ha affermato all'ats Anne Césard, portavoce della Segreteria di stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI). "Non possiamo rilasciare alcun commento sul contenuto di una missiva che non abbiamo ancora ricevuto ufficialmente". Nemmeno la Segreteria di stato per la migrazione ha informazioni in proposito.
Per quanto riguarda le misure adottate a protezione della sicurezza, Frida Andreotti, collaboratrice del ministro Gobbi, ha indicato stamane all'ats che il rapporto sulla loro efficacia non è ancora pronto, poiché rimangono alcune questioni giuridiche in sospeso. Il testo dovrebbe essere reso pubblico in dicembre.
Il documento dovrebbe illustrare i dati riguardanti il numero di estratti presentati e di permessi revocati fino a novembre. Fino alla pubblicazione del documento, questi dati non verranno divulgati, ha sottolineato Andreotti.