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CANTONEInsorge l'UNIA: "Le aperture prolungate dei negozi sono un disastro per l'occupazione"

23.11.15 - 18:03
Critica la posizione del sindacato alle affermazioni della DISTI che chiedono orari prolungati per il settore della distribuzione. Borelli (Unia): "La situazione è ben diversa da come la raccontano"
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Insorge l'UNIA: "Le aperture prolungate dei negozi sono un disastro per l'occupazione"
Critica la posizione del sindacato alle affermazioni della DISTI che chiedono orari prolungati per il settore della distribuzione. Borelli (Unia): "La situazione è ben diversa da come la raccontano"

LUGANO - Immediata la replica indignata del sindacato UNIA di fronte al comunicato stampa di Distributori Ticinesi (DISTI), che ha annunciato la perdita di 190 posti di lavoro nel settore della distribuzione.

A indignare il sindacato è soprattutto l'affermazione di DISTI che per porre fine a questa situazione ci vorrebbero orari dei negozi più flessibili.

"In realtà la situazione è ben diversa - attacca subito Enrico Borelli, segretario regionale di UNIA - non solo le aperture prolungate non hanno avuto alcuna ricaduta positiva sull’occupazione, come ad esempio
Le aperture del giovedì sera, ma addirittura le stesse hanno come conseguenza una precarizzazione delle condizioni di impiego. È proprio quello che sta avvenendo in questi anni nelle grandi colossi che operano nel commercio che trasformano i contratti a tempo pieno con contratti a tempo parziale. E sempre più spesso ai dipendenti vengono offerti contratti senza nessuna garanzia di impiego che ricalcano quelli su chiamata".

Quale il motivo di questo comportamento? Per Enrico Borelli il motivo è chiaro: "La presenza del personale viene concentrata nelle ore di punta ed il personale costretto a turni sempre più spezzati che hanno una ricaduta molto negativa non solo in termini economici ma anche a livello di organizzazione della propria vita famigliare. Con orari ancora più deregolamentati come quelli prospettati dalla nuova legge sui negozi contro la quaale il nostro sindacato ha raccolto 10'000 firme e che voteremo il prossimo 28 febbraio, o quelli previsti da un progetto ancora più radicale come quello proposto dal senatore Lombardi, questa situazione non potrà che peggiorare".

Per Enrico Borelli son altri i terreni su cui lavorare per risollevare le sorti di un settore in crisi come quello dei consumi. "Innanzitutto va rilanciato il potere d’acquisto della popolazione, è questo l’unico antidoto al turismo degli acquisti. Orari più estesi dei negozi metterebbero inoltre definitivamente in ginocchio i piccoli commerci. Per rilanciare il settore nel suo insieme, e quindi anche i piccoli commerci che oggi rischiano di essere espulsi dal nostro tessuto economico. Basterebbe analizzare quanto succede a Basilea, ma anche a Zurigo, dove malgrado i negozi siano aperti fino alle 20.00 vi è stato in questi ultimi anni un forte aumento del turismo degli acquisti verso le località di confine che si trovano in Germania. Turismo degli acquisti che, non a caso, ha conosciuto un’impennata correlata al crescente da un differenziale dei prezzi con gli stati a noi vicini".

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COMMENTI
 

F.Netri 8 anni fa su tio
Il disastro per l'occupazione e per l'economia tutta......è UNIA!

Jampi 8 anni fa su tio
I problemi per il commercio al dettaglio sono due : primo la forza del franco rispetto all`euro secondo ci sono troppi negozi e centri commerciali . Tutto il resto sono solo chiacchere che non servono a niente . Fino a che non si risolverànno questi problemi potete tenere aperti i negozi anche 24/ 24 h e 7/7 giorni che la situazione non cambierà

elvetico 8 anni fa su tio
Il problema non consiste nell'apertura prolungata dei negozi bensì nel fatto che se la gente non ha a disposizione soldi da spendere, non ha soldi da spendere né alle 20,00 né a mezzanotte, né la domenica, né negli altri giorni festivi. Si va oltre confine perchè costa molto meno e visto che in tasca i nostri hanno sempre meno, è ovvio che non spendono di qua. Se si vuole fare "girare" l'economia dalle nostre parti, bisogna pagare meglio la gente. Punto.

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a elvetico
Chissà quelli dell'UNIA dove fanno la spesa ;-)) Non penso abbiano problemi economici e ogni tanto devono giustificare lo stipendio che percepiscono ;D

bati47 8 anni fa su tio
Ma signori dell'Unia, andate a combattere per favore i cartelli e le privative dell'importazione!! Parliamo di carni, salumi, formaggi ecc. Le quote di importazione vanno all'asta?..Per attraversare la ramina c'è chi fa una bella "cresta"! Svegliatevi, altrimenti gli acquisti all'estero non faranno che aumentare in tutta la Svizzera (Ticino, Zurigo ecc.).

occhiodiairolo 8 anni fa su tio
borelli... tira in dree i manic e va a lavura ti per una volta! lavativo!

miba 8 anni fa su tio
...e invece l'UNIA è un disastro per l'economia. Come si può pretendere serietà ed affidabilità da questi? Sono proprio quelli che da dietro una scrivania creano balzelli a dismisura con il solo scopo di creare (ma solo per loro) lavoro e far credere ai creduloni che sono anche utili. Ma par piasée!!
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