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MONTAGNOLAMuseo Hermann Hesse, una raccolta fondi un po’ diversa

23.11.15 - 12:29
Museo Hermann Hesse, una raccolta fondi un po’ diversa

MONTAGNOLA - Nonostante il Museo Hermann Hesse di Montagnola conti annualmente dai 14'000 ai 20'000 visitatori, alla fine di ogni anno resta un deficit da coprire. Sia il Canton Ticino, sia il Comune di Collina d’Oro apportano entrambi il loro sostegno finanziario, che però copre solo il 10% dei costi del Museo. I finanziamenti propri arrivano a garantire un altro 70% delle spese, una percentuale comunque molto alta se rapportata ad altri musei. Ma come trovare opportunità positive per coprire il restante 20%?

Una soluzione geniale al problema l’ha trovata Mario Botta, un ammiratore di Hermann Hesse e del Museo in Collina d’Oro, dichiarandosi pronto a creare 13 disegni esclusivi e originali, ispirati al suo progetto “13 vasi”. Queste opere sono dedicate a 13 persone, o istituzioni, i “Giocatori delle perle di vetro”, che hanno espresso la loro disponibilità a sostenere il Museo Hermann Hesse. Ogni “Giocatore delle perle di vetro” s’impegnerà a donare al Museo un importo fisso per tre anni consecutivi e riceverà quale ringraziamento uno dei 13 disegni originali.

Il nome del gruppo di donatori s’ispira alla grande opera tarda di Hermann Hesse “Il giuoco delle perle di vetro” che racconta dell’immaginario paese di Castalia, dove persone molto diverse tra loro, con conoscenze e competenze particolari, condividono diverse discipline con lo scopo di creare qualcosa di nuovo e di continuo.

Si tratta di “un’élite”, in senso positivo. La storia descrive una comunità spirituale e i valori che “in ogni momento” – scrive Hermann Hesse – “nell’antichità e nel Medioevo, in Italia e in Cina, sono state presenti, poiché sono pure ‘idee’, nel senso platonico, vale a dire una forma legittima dello spirito, una tipica possibilità della vita umana.”

L’ iniziativa si è rivelata un successo: i 13 “Giocatori delle perle di vetro” sono stati effettivamente trovati (sette in Ticino e sei in altri cantoni), ai quali il presidente del Museo Hermann Hesse, Marc Andreae, assieme all’architetto Mario Botta, consegneranno i disegni ancora in questo mese, nell’ambito di una cerimonia privata. L'esperimento ha avuto un esito positivo e potrà essere da modello per altre istituzioni culturali. Ha bisogno però anche di personaggi come Mario Botta, disposti a usare la loro arte e il loro nome per uno scopo culturale.

 

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