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La cifra di 33 franchi servirà per finanziare... i rimborsi per i premi pagati in eccesso in passato
LUGANO - "Dopo il danno, anche la beffa": l'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) osserva con amarezza che numerosi assicurati ticinesi si sono visti aumentare il premio dalla propria casssa malati di 33 franchi (pari a 2,75 franchi al mese). Il motivo? Il finanziamento del rimborso dei premi pagati in eccesso in numerosi Cantoni, tra i quali proprio il Ticino.
Il Parlamento ha approvato nel marzo 2014 una legge per compensare i premi di cassa malati pagati in eccesso. Per gli assicurati ticinesi è stato calcolato un rimborso totale di 276,30 franchi ("nettamente inferiore a quanto realmente pagato di troppo", osserva l'ACSI) versato in 3 rate annuali. Il primo versamento di 82,90 franchi è stato effettuato lo scorso mese di giugno.
La legge prevede che il rimborso sia finanziato per un terzo dalla Confederazione, per un terzo dagli assicurati dei Cantoni che hanno pagato meno (attraverso una riduzione della restituzione della tassa ambientale) e per un terzo dalle casse malati. "Le casse malati devono finanziare la loro parte con le riserve, se le riserve sono insufficienti devono riscuotere dagli assicurati i soldi necessari al rimborso. La legge non prevede che gli assicurati dei Cantoni che avevano pagato troppo (e che dunque beneficeranno della restituzione) non siano chiamati alla cassa". Questo significa che gli assicurati ticinesi di 20 casse malati ( fra le quali figurano CSS, CPT, OKK, Easy Sana, Wincare, Sanitas, Avanex…) dovranno pagare 33 franchi supplementari "e il rimborso che riceveranno nel 2016 non sarà di 82,90 franchi ma in realtà di 49,90 franchi.
L’ACSI considera "incomprensibile" questa decisione, e sta valutando se sia possibile opporsi. "Gli assicuratori avrebbero dovuto prelevare il supplemento solo dagli assicurati dei cantoni che hanno pagato premi inferiori al dovuto e non anche dagli assicurati che hanno pagato per anni premi eccessivi. L’ACSI si chiede come mai il Parlamento (e/o l’Amministrazione federale) non abbiano adottato regole vincolanti per garantire che coloro che avevano già pagato troppo non venissero ulteriormente penalizzati".
