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LUGANOUsi sullo studio IRE: "La statistica non dice tutto"

20.10.15 - 19:06
L'università spiega che "un effetto statisticamente non significativo non escluda tuttavia la presenza di casi puntuali di sostituzione"
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Usi sullo studio IRE: "La statistica non dice tutto"
L'università spiega che "un effetto statisticamente non significativo non escluda tuttavia la presenza di casi puntuali di sostituzione"

LUGANO - L'Università della Svizzera italiana prende posizione sullo studio dell'IRE, anticipato nella giornata di oggi, e che ha fatto molto arrabbiare la Lega dei Ticinesi. "L'Istituto di scienze economiche - si legge nel comunicato - ha elaborato uno studio per approfondire la situazione del mercato del lavoro ticinese dopo l’introduzione dell’Accordo sulla Libera Circolazione delle Persone (ALCP) su richiesta dell'Ufficio Presidenziale (UP) del Gran Consiglio ticinese e su mandato della Segreteria di Stato dell’economia (SECO)".

La ricerca si basa su un'analisi quantitativa sui dati della Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) e della Statistica dei frontalieri (STAF) dell’Ufficio federale di Statistica. "La serie dei dati utilizzati in questo studio comprende gli anni 2003-2013 con circa 95'000 osservazioni utili sui lavoratori, i disoccupati o gli inattivi (che comprendono anche le persone in assistenza) in età compresa tra i 15 e i 65 anni. La metodologia utilizzata nello studio si basa su consolidate tecniche di analisi impiegate nella più recente letteratura scientifica".

Sulla base di questi dati l'IRE non trova alcun effetto statisticamente significativo. "A livello ticinese non è possibile individuare alcun effetto statisticamente significativo dell’immigrazione (sia di lavoratori frontalieri, sia di stranieri residenti) sulla probabilità di uscita dal mercato del lavoro della manodopera residente.  Tale risultato - sottolinea l'Università - è in contrasto con quanto è possibile osservare nel resto della Svizzera, dove l’aumento della manodopera immigrata provoca una riduzione della medesima probabilità".

Ma la statistica a volte non dice tutto. "Un effetto statisticamente non significativo - spiega l'Usi - non esclude tuttavia la presenza di casi puntuali di sostituzione (sui quali si concentra l’attenzione mediatica e politica) ma segnala che a livello generale non è possibile identificare una relazione causale di sostituzione sistematica".

L’inchiesta sulle imprese si è resa necessaria per effettuare un’analisi comparativa a livello federale. "Questa - conclude l'università - ha infatti permesso di determinare le differenze sulle motivazioni di reclutamento di manodopera estera, sulla base dell’inchiesta già utilizzata negli altri Cantoni. E’ sbagliato quindi affermare che le conclusioni riguardanti l’assenza dell’effetto di sostituzione si basino sui risultati dell’inchiesta alle imprese".

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