CANTONEGranchi (vivi), cavalli e scarpe: curioso weekend al confine

CHIASSO - Era forse merce destinata ai ristoranti cinesi del nostro paese? O magari era attesa dal proprietario di un acquario gigante? Le guardie di confine ticinesi hanno intercettato, nella serata dello scorso venerdì, ben 280 chilogrammi di granchi vivi (si trattava di circa un migliaio di esemplari in 36 cassette). Ed erano accompagnati da due anguille, anche loro vive. Il carico in questione è stato scoperto nell’ambito di un controllo effettuato all’interno di un furgone con targhe italiane che, proveniente da sud, è stato fermato nell’area di servizio autostradale di Coldrerio. Al volante del mezzo c’era un cittadino cinese, che a seguito dell’operazione si è ritrovato a mani vuote: granchi e anguille sono stati “rimpatriati”.

E proprio negli scorsi giorni lungo la frontiera ticinese non sono mancati altri ritrovamenti particolari, tra cui si contano – anche in questo caso nella giornata di venerdì – venti chilogrammi di salsicce arabe trasportate da un cittadino libanese. Domenica un ghanese è invece stato fermato su un treno alla stazione di Chiasso: cercava di importare illegalmente due borse che aveva nascosto su due vagoni separati. Il contenuto? Ben 34 paia di scarpe, per un valore complessivo di oltre tremila franchi (merce che, dopo il pagamento della multa, è stata riportata in Italia). E qualcuno ha pure tentato di contrabbandare un cavallo. In ambito alimentare è poi stato fermato, in un’occasione, un furgone contenente più di cinquecento chilogrammi di mozzarella di bufala, oltre trenta di ricotta, e non da ultimo almeno cinquecento bottiglie di vino.

Nel corso del weekend – come ci dice Davide Bassi, portavoce del Corpo delle guardie di confine della Regione IV – ai valichi ticinesi sono stati emessi 72 decreti penali in procedura abbreviata per infrazioni alla legge doganale. “Si parla di importazione di animali vivi, bevande alcoliche in quantitativi oltre i venticinque litri, merce di valore superiore ai duemila franchi o carne con peso oltre i dieci chilogrammi” conclude Bassi.