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BELLINZONA"Si respira aria pesante alle Officine FFS"

13.10.15 - 18:53
150 operai delle Officine di Bellinzona si sono recati a Palazzo delle Orsoline per un incontro con Christian Vitta e Marina Carobbio: "Temiamo la chiusura"
Foto Tipress
"Si respira aria pesante alle Officine FFS"
150 operai delle Officine di Bellinzona si sono recati a Palazzo delle Orsoline per un incontro con Christian Vitta e Marina Carobbio: "Temiamo la chiusura"

BELLINZONA - Gianni Frizzo, Ivan Cozzaglio, Donatello Poggi, Matteo Pronzini. Martedì pomeriggio sono stati loro i protagonisti dello storico sciopero delle Officine FFS di Bellinzona, a guidare il gruppo, formato da 150 operai, che si è recato al Palazzo delle Orsoline per incontrare i rappresentanti del Governo e della deputazione ticinese alle Camere federali. Il Consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dipartimento Finanze ed Economia, e la consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti, hanno accolto la delegazione di lavoratori per discutere sul futuro che, come ci ha riferito Matteo Pronzini, "ricorda molto i primi mesi del 2008".

Tra gli operai sono ricomparse le vecchie bandiere rosse con la scritta "Giù le mani dalle officine". A raccontarci dell'aria che si respira all'interno dei capannoni di viale Officina è il deputato dell'MPS-PC, Matteo Pronzini, uno dei trascinatori della lotta sindacale di sette anni fa. "I timori di un nuovo 2008 ci sono e sono fondati. La preoccupazione è che le FFS vogliano chiudere questa officina, come avevano intenzione di fare nel 2008. La nostra presenza di oggi vuole essere il primo passo di una mobilitazione che vogliamo organizzare per difendere le officine".

Il dito di Pronzini è puntato contro le FFS: "Hanno ridotto drasticamente i volumi di lavoro a Bellinzona". Forse la riduzione non è dovuta allo scossone del franco forte e alle condizioni economiche generali cambiate, rispetto a pochi anni fa? "Frottole" - risponde Pronzini - A parte il fatto che la manutenzione del Cisalpino è stata portata in Italia, ma a parte ciò, di fatto stanno tradendo gli accordi sottoscritti nel 2013, al momento dell'approvazione del centro di competenze". Il deputato in Gran Consiglio si riferisce agli accordi del novembre del 2013 che, come è stato ricordato in una mozione urgente interpartitica presentata ieri, prevedono la costituzione di un "centro di Competenza mobilità sostenibile e ferroviaria" presso le Officine FFS, con il coinvolgimento delle istituzioni cittadine, distrettuali, cantonali, e della SUPSI.

L'incontro di oggi è servito per recuperare un po' di fiducia per il futuro delle officine e dell'occupazione in una Bellinzona che pur sempre aspira a diventare sede di un'area di sviluppo industriale? "Vitta ha riconfermato l'importanza delle officine e ha affermato di crederci - ha risposto il deputato dell'MPS - Da parte nostra attendiamo che il Consiglio di Stato dia seguito a quanto ribadito oggi, ossia che il Cantone ha intenzione di investire e valorizzare questo comparto. La nostra presenza di oggi vuole essere un primo passo in una mobilitazione che vogliamo organizzare al fine di difendere le Officine e i posti di lavoro".

La determinazione degli operai è forte, così come è forte l'intenzione di portare avanti la lotta per salvare l'occupazione e assicurare uno sviluppo solido che possa dare un futuro solido all'azienda. La richiesta avanzata oggi dagli operai è l'incontro con le FFS, che veda coinvolti i delegati del Comitato Giù le mani dalle Officine e le istituzioni cantonali per ribadire la volontà di concretizzare la convenzione del novembre del 2013.

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