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LUGANO"Qualcosa in questo sistema deve cambiare"

09.10.15 - 19:52
Il 26enne arrestato in relazione all'omicidio di Chiasso pare fosse lo stesso che, in marzo, fuggì dopo aver investito un poliziotto. Michele Bertini chiede un cambiamento del sistema giudiziario
Foto Tipress
"Qualcosa in questo sistema deve cambiare"
Il 26enne arrestato in relazione all'omicidio di Chiasso pare fosse lo stesso che, in marzo, fuggì dopo aver investito un poliziotto. Michele Bertini chiede un cambiamento del sistema giudiziario

LUGANO - "Io non so se il problema si riscontra in fase procedurale sanzionatoria, fatto sta che io sono un politico e non posso non rilevare una problematica che si ripercuote negativamente sull'intera società". Michele Bertini, all'indomani del fatto di grave fatto di sangue di Chiasso, su Facebook ha espresso l'auspicio di un cambiamento nel sistema giudiziario. Il Municipale, responsabile del Dicastero Polizia di Lugano, ha pubblicato il seguente "post": "Arrestato in marzo per aver volontariamente investito un poliziotto, viene rimesso in libertà qualche giorno dopo. Ora è sospettato di aver ucciso un uomo con colpi d'arma da fuoco. Qualcosa in questo sistema deve cambiare".

Bertini si riferisce al 26enne con doppia nazionalità italiana e brasiliana, fermato al suo domicilio già durante la notte, in relazione all'omicidio di giovedì sera in via Odescalchi a Chiasso. L'uomo, stando a quanto riferiscono i media ticinesi, sarebbe lo stesso che il 3 marzo scorso aveva investito un agente della polizia comunale di Paradiso con il suo Suv, un'Audi Q5, e non si era fermato. Il poliziotto, era finito all'ospedale con ferite serie, mentre il 26enne era stato condannato a sei mesi sospesi.

"Questo non è l'ennesimo caso che dimostra quanto il lavoro della polizia venga spesso vanificato in fase sanzionatoria che, secondo il mio parere, non riesce ad agire da deterrente". I reati minori, sempre secondo Bertini, non sarebbero sanzionati con la dovuta efficacia. "E ciò porta lo stesso soggetto a compiere atti più gravi, come si è dimostrato con il caso di Chiasso". Bertini osserva, infine, che vi sono delle discrepanze. Da un lato si è inasprito il codice stradale e dall'altro non si osservano lo stesso vigore e la stessa fermezza per altri reati che sono a mio avviso più gravi, quali la violenza e le via di fatto".

Intanto dal fronte dell'inchiesta, si apprendono alcuni dettagli sulle dinamiche della sparatoria. Dalla Rsi si apprende che la vittima è stata colpita da due colpi di pistola, uno al collo e un altro alla gamba mentre stava cercando di rifugiarsi all'interno del palazzo di via Odescalchi. Non si esclude che il 35enne fosse ancora vivo prima di essere investito da un'auto che usciva dal posteggio e che avesse con se una pistola.

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