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CANTONEIl lupo in Ticino. "Sostenere gli allevatori e proteggere le greggi

02.09.15 - 12:04
Il lupo in Ticino. "Sostenere gli allevatori e proteggere le greggi

BELLINZONA - Dopo il recente avvistamento di una lupa con i suoi cuccioli in Valle Morobbia il WWF Svizzera richiama l’attenzione delle autorità per sostenere gli allevatori e proteggere le greggi.

“Il ritorno spontaneo dei grandi predatori nelle Alpi è un fenomeno naturale e inevitabile, in atto già da decenni - ha spiegato l’associazione - rappresenta un contributo  indispensabile per il riequilibrio delle popolazioni di ungulati”.

Il lupo e l’agricoltura - Il WWF tiene a spiegare che la presenza può essere un’opportunità per l’agricoltura e viticoltura. “Infatti l’abbandono di vaste aree alpine da parte dell’uomo, ha creato le condizioni per la crescita delle popolazioni di animali selvatici. Di conseguenza ci troviamo ora confrontati con un numero elevato di ungulati che causano danni a boschi, colture e vigneti”. Il lupo, come tutti i predatori, è un regolatore naturale della selvaggina, predando gli ungulati ma soprattutto modificando il loro comportamento, contribuisce a ridurne i danni.

Non è un caso se la Società forestale svizzera, in una lettera datata aprile di quest’anno, destinata alla Consigliera Federale Doris Leuthard, si è detta favorevole alla presenza del lupo, sottolineandone l’importante funzione per le foreste.

Il fucile non risolve i problemi - In Ticino, informa il WWF, sono stati fatti finora solo timidi passi per gestire il ritorno del lupo, il cui arrivo era certo già dagli anni ’90. Il Gruppo cantonale grandi predatori dovrebbe essere più attivo. Per questo motivo il WWF lancia un appello alle autorità: è necessario attuare celermente le misure necessarie per promuovere la convivenza con i grandi predatori.

Dal profilo biologico il ritorno del lupo rappresenta un arricchimento a favore della diversità biologico. Ma il WWF è ben conscio che esso può rappresentare una fonte di problemi per gli allevatori delle nostre valli. È necessario, pertanto, cercare una soluzione in grado di bilanciare gli interessi naturalistici e quelli agricoli: le greggi vanno protette meglio, come già viene fatto in altri cantoni e all’estero.

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