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CANTONEEsame di guida bocciato: in 25 davanti allo psicologo

03.08.15 - 06:00
Nello studio di Marina Trento, la specialista che valuta chi boccia il 'pratico' per più di quattro volte. "Oggi il traffico genera ancora più stress. Penalizzati stranieri ed emotivi"
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
Esame di guida bocciato: in 25 davanti allo psicologo
Nello studio di Marina Trento, la specialista che valuta chi boccia il 'pratico' per più di quattro volte. "Oggi il traffico genera ancora più stress. Penalizzati stranieri ed emotivi"

MENDRISIO - Ogni anno 25 ticinesi finiscono dallo psicologo perché non riescono a superare l'esame pratico di guida dell'auto. Tra questi, soprattutto persone di origine straniera o emotive. A evidenziarlo è Marina Trento, psicologa del traffico di Mendrisio. Negli ultimi 15 anni è stata lei ad analizzare la situazione di quei candidati bocciati per più di quattro volte. E con il boom del traffico qualcosa è cambiato. "Oggi al volante si vive tanto stress - conferma -, la componente emotiva gioca dunque un ruolo sempre più importante".

Signora Trento, almeno la metà delle persone che arrivano da lei ha origine straniera. Perché?

Difficile spiegarlo con certezza. Un'ipotesi, però, si può fare. Non ritengo che queste persone abbiano capacità minori rispetto alle altre. Però probabilmente vivono l'esame in maniera più ansiosa, come se dovessero dimostrare qualcosa in più rispetto agli indigeni. Si pongono di fronte alla questione partendo da una posizione di disagio, di soggezione. Magari qualcuno non sa nemmeno bene la lingua. E questo peggiora le cose.

Guidare, in una società sempre più densa di traffico, è diventato un affare per gente determinata.

E infatti sono in aumento i candidati che bocciano per questioni legate alle emozioni. La maggior parte di quelli che arrivano da me non ha lacune a livello di preparazione, ma vive in maniera intensa lo stress da traffico.  

Qual è il suo compito prioritario?

Solitamente basta una seduta per rendersi conto della situazione. Il mio compito è appunto quello di capire se una persona continua a bocciare a causa di una mancata preparazione, per demotivazione, per una questione emotiva, oppure per altri fattori.

Ad esempio quali altri fattori?

Capita sempre più spesso di imbattersi in persone che hanno difficoltà finanziarie. Per questa gente è difficile seguire una formazione di guida costante. Alcuni vanno dal maestro solo quando hanno qualche risparmio in più. C'è discontinuità nell'apprendimento. È un aspetto frequente. E anche qui diverse persone coinvolte sono di origine straniera. Ma ci sono anche altre variabili.

Del tipo?

In altri casi si presentano candidati messi eccessivamente sotto pressione dai famigliari. Ci sono giovani che sono tartassati da mamma e papà. Sono situazioni da sbloccare. Non da ultimo: alcuni si presentano nel mio studio poco consapevoli delle loro lacune.

Che età hanno le persone che finiscono da lei?

Di solito non sono i giovanissimi. Perché prima di arrivare dallo psicologo i candidati devono sostenere un test attitudinale. È lo scoglio da superare per chi boccia tre volte. Una simulazione che mette alla prova riflessi, reazioni e capacità al volante. I più giovani, già quotidianamente confrontati col mondo dei videogames, solitamente riescono a fermarsi a quello stadio. Da me in generale viene gente che ha più di 20 anni.  

Cosa accade ai candidati che lei valuta come inadeguati alla guida?

Si tratta di casi rari. In collaborazione con l'Ufficio della circolazione, si decide di fermare il candidato per un determinato periodo. Nel frattempo l'interessato è seguito a livello medico o psichiatrico.       

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