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CANTONEDistratti dal cellulare coi figli in acqua

29.07.15 - 06:05
Bagnini d’oltre San Gottardo preoccupati: “Troppi bambini vengono lasciati nelle nostre mani”. E in Ticino? “La situazione è sotto controllo”
Foto tio.ch/DR
Distratti dal cellulare coi figli in acqua
Bagnini d’oltre San Gottardo preoccupati: “Troppi bambini vengono lasciati nelle nostre mani”. E in Ticino? “La situazione è sotto controllo”

BELLINZONA - Il figlio che si diverte in acqua. La mamma nelle vicinanze, che sta però navigando nel web con il suo smartphone. È così che lo scorso mese a Basilea un bambino è finito nella piscina per nuotatori esperti e ha rischiato di annegare. L’episodio ha avuto un lieto fine ma i bagnini d’oltre San Gottardo si dicono preoccupati: “Soprattutto nei pressi della piscina per bambini noto che sempre più genitori guardano il telefono piuttosto che i figli” afferma infatti Roman Niedermann, bagnino a Rorschach (SG). E Rolf Moser, gerente di una struttura balneare basilese, sostiene che “a causa dei bambini incustoditi i bagnini si sentono sempre più stressati”.

Il Ticino sembra invece essere in controtendenza. Secondo Ferruccio Staub, responsabile del Lido di Lugano, la situazione non sarebbe infatti così grave. “Come dappertutto c’è una piccola percentuale di genitori un po’ irresponsabili – ci dice – ma in genere sono attenti ai figli”. E negli scorsi anni non è mancata la sensibilizzazione: “C’era stata una campagna in cui si ricordava anche che i bambini vanno tenuti sempre a portata di mano”.

Della stessa opinione sono i bagnini ticinesi. “Ci sono genitori molto attenti, altri che lasciano i figli più liberi – afferma il diciannovenne Lanfranco Spadaro – qualche volta un po’ di controllo in più servirebbe ma non c’è un grande abbandono di bambini”. Anche Francesca Bordoli, 27 anni e attiva da quasi un decennio, non ha osservato un cambiamento: “Vedo che i genitori sono presenti, anche in acqua. Non mi sento una baby-sitter. Se accadesse, lo farei notare”.

Il Ticino è un caso eccezionale? Philipp Binaghi, portavoce della Società svizzera di salvataggio, non è sorpreso: “Nelle scuole ticinesi – ci dice – c’è molto interesse per il nostro progetto di sensibilizzazione ‘Acqua amica mia’, con cui i nostri ambasciatori insegnano il giusto comportamento in acqua”. E conclude: “’Non lasciare bambini incustoditi vicino all’acqua’ è soltanto una delle sei regole del bagnante, che esistono già da cinquant’anni. La maggior parte degli annegamenti avviene per mancato rispetto di queste regole”.

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