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MENDRISIOLa votazione e la mancanza di soldi hanno ucciso InfoVel

28.07.15 - 11:47
Dopo 20 anni il centro ticinese per la mobilità sostenibile è costretto a chiudere per situazioni contingenti "di natura finanziaria e politica"
archivio Tipress
La votazione e la mancanza di soldi hanno ucciso InfoVel
Dopo 20 anni il centro ticinese per la mobilità sostenibile è costretto a chiudere per situazioni contingenti "di natura finanziaria e politica"

MENDRISIO - Infovel chiude i battenti. Il centro ticinese per la mobilità sostenibile interromperà le attività il 31 ottobre 2015 dopo 20 anni. Infovel fu infatti aperto nel 1995 per gestire un progetto pilota voluto dalla Confederazione per l’introduzione sperimentale di veicoli elettrici in una regione circoscritta. In questi anni di attività, l’organizzazione, insieme ai suoi partner di lavoro, è stata promotrice e protagonista di innumerevoli iniziative volte alla mobilità sostenibile in tutte le sue sfaccettature.

La decisione di chiudere è stata presa per una somma di eventi, la votazione cantonale del 14 giugno sugli ecoincentivi ha influito ma non sono l’unica causa. Per capire un po’ meglio la situazione abbiamo contattato Fiorenza Trento, la responsabile della comunicazione:


Come mai la decisione di chiudere? La votazione del 14 giugno ha influito?

“La chiusura è stata causata da una concatenazione di eventi. La votazione ha influito ma non è l’unica causa. Alla base della chiusura ci sono anche problematiche finanziarie. Noi siamo un’associazione senza scopo di lucro e negli ultimi messi abbiamo perso finanziatori importanti. In particolare il Casinò Admiral di Mendrisio ha deciso di toglierci il contributo, così come altri sponsor privati. Anche i contributi da Svizzera Energia sono stati congelati dal risultato della votazione. Ambivamo a diventare il Cantone faro per la mobilità sostenibile, ma purtroppo questo titolo lo prenderà un altro Cantone”.

Vi sentite abbandonati dalle istituzioni?

“Assolutamente no. Il Consiglio di Stato non ha nessuna colpa. Anzi ha sempre agito bene nei nostri confronti. Il Cantone ha sempre sostenuto i nostri progetti in maniera lodevole e ha pure proposto dei temi riguardanti la mobilità sostenibile. L’esito del voto è stato deciso dal popolo, non dalle istituzioni”.

Dopo la vostra chiusura, la mobilità sostenibile ha ancora un futuro in Ticino?

“La mobilità sostenibile deve avere un futuro. Il nostro Cantone ha diversi problemi di mobilità e bisogna lavorare su diversi fronti. In primo luogo bisogna ridurre i veicoli sulle strade, in Ticino ci sono troppe macchine. Poi bisogna cambiare il tipo di automobili. Bisogna puntare su veicoli più ecologici per preservare il nostro Cantone dall’inquinamento”.

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