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CANTONEL’indennità di maternità compie dieci anni

01.07.15 - 18:34
L’indennità di maternità compie dieci anni

BELLINZONA - Dieci anni fa la Svizzera introduceva un’assicurazione di maternità organizzata secondo il collaudato sistema delle indennità per perdita di guadagno. "Grazie a quest’importante conquista" osserva oggi il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ticinese "le priorità politiche ridefinite nel campo della politica familiare in Ticino rimangono la conciliabilità lavoro e famiglia e la possibilità per i
genitori di rimanere a casa ad accudire i figli grazie ai tempi parziali e orari flessibili e congedi non pagati".

Il congedo di maternità ha permesso a oltre 650'000 madri elvetiche di conciliare meglio famiglia e lavoro, in un contesto che regge il confronto con i principali Paesi europei. Il rapido cambiamento delle condizioni sociali e finanziarie impone comunque un continuo ripensamento dell’offerta di prestazioni finanziarie federali e cantonali, e l’adeguamento delle strutture e dei servizi di custodia dei figli per i genitori che lavorano. Proprio per avere un quadro preciso dei bisogni del territorio, lo scorso anno il Dipartimento della sanità e della socialità ha promosso un sondaggio per cogliere e analizzare i bisogni delle famiglie con bambini minori di 4 anni.

Lo studio ha permesso di confermare che il principale desiderio dei genitori con bambini piccoli riguarda la possibilità di trascorrere più tempo a casa, confermando che la creazione di condizioni-quadro favorevoli nel mondo del lavoro è indispensabile per sostenere le famiglie e la natalità. Forte di questi dati, il Dipartimento della sanità e della socialità intende proporre un nuovo orientamento della politica di sostegno alle famiglie che calibri meglio i provvedimenti dello Stato e risponda – in accordo con le aziende e le autorità comunali – ai bisogni espressi dai genitori.

"L’obiettivo è di permettere che la cura dei figli e il mantenimento dell’autonomia finanziaria possano essere perseguiti in parallelo dalle famiglie ticinesi, evitando il ricorso alle prestazioni sociali e contenendo il rischio dell’esclusione dal mondo del lavoro", conclude il DSS.

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