Cerca e trova immobili

CANTONE“Io, vittima del razzismo ma sono ticinese come voi”

01.07.15 - 11:13
Casi di “ordinario” razzismo:  "Mi sono sentito umiliato a causa del colore della mia pelle"
Foto Fotolia
“Io, vittima del razzismo ma sono ticinese come voi”
Casi di “ordinario” razzismo:  "Mi sono sentito umiliato a causa del colore della mia pelle"

LUGANO - Passaporto rossocrociato, ben integrato, 21 anni e papà da pochi mesi. Manuel (nome di fantasia, ndr) come molti giovani ticinesi è in cerca di un impiego fisso e, nel frattempo, sbarca il lunario come meglio può. Cosa c’è di straordinario in tutto questo? Nulla. Tutto nella norma. Ma per cominciare a raccontare la vicenda che ha colpito il nostro interlocutore è giusto puntualizzare una cosa: Manuel è stato adottato, le sue origini sono senegalesi. «Siamo nel 2015 – ci dice – ma purtroppo devo fare ancora i conti con una brutta bestia: il razzismo».

Un piccolo lavoro si trasforma in umiliazione - «Visto che sono senza lavoro un mio amico mi ha proposto di andare a sistemare il giardino di una sua conoscente – spiega il 21enne –. Ho chiaramente accettato visto la mia situazione. Mi ha aperto la porta la madre della padrona di casa... è stata veramente molto gentile. Mi ha fatto vedere dove erano gli attrezzi di lavoro e mi sono subito dato da fare». Ma l’erba grama arriva con il giungere della figlia: «Mi ha subito guardato male. Dopo un po’ ha rimproverato ad alta voce la madre dicendole: ma chi ti ha detto di fare entrare in casa quel n***o?! Non lo voglio in casa mia!». Già, storia chiusa? No. Con fare signorile la donna si avvicina a Manuel: «Mi ha buttato in faccia 20 franchi dicendomi di andarmene subito, che non le servivo. È stata molto arrogante e mi sono sentito umiliato. In fondo io voglio solo lavorare, sono svizzero e voglio trovare lavoro nel mio cantone. Invece mi trovo a dover combattere con il razzismo. È vergognoso, queste cose devono finire».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE