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CANTONEA13? "Non chiamatela autostrada. E il San Gottardo è malato"

08.06.15 - 21:10
I tragici incidenti accaduti nel fine settimana rialimentano le polemiche sulla sicurezza della galleria del San Gottardo e del tratto montano della A13
A13? "Non chiamatela autostrada. E il San Gottardo è malato"
I tragici incidenti accaduti nel fine settimana rialimentano le polemiche sulla sicurezza della galleria del San Gottardo e del tratto montano della A13
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BELLINZONA - Due incidenti gravissimi accaduti sulla A2 e la A13 hanno funestato il primo weekend di giugno.

Il bilancio è pesante. Domenica sulla A13, in territorio di Sufers, si sono contati tre morti e 11 feriti. Sabato sulla A2, all'interno della galleria del San Gottardo, i feriti sono stati tre, di cui uno grave.

Questi tragici episodi riaprono una vecchia questione, ossia la sicurezza delle arterie stradali alpine che collegano il sud e il nord della Svizzera. Arterie stradali percorse da tanti camionisti, uomini d'affari, ma anche da tanta gente comune, famiglie, scolaresche, comitive della classe operaia e piccolo borghese dell'Europa centro-settentrionale in viaggio per raggiungere le mete di vacanza.

In questi ultimi anni il tratto alpino della A13 è stata teatro di gravi incidenti. Si ricorda quello del 17 maggio, in cui si sono registrati tre feriti gravi. Anche allora vi è stato coinvolto un ticinese. La Rsi riferisce che dal 2000 sono una trentina gli incidenti accaduti in territorio di Sufers, con un bilancio di 7 morti e 62 feriti.

Marco Gazzola, portavoce del Touring Club Svizzero, non può che commentare con preoccupazione la situazione. "Che la A13 sia una strada pericolosa è risaputo" - ha commentato con amarezza Gazzola - che ritiene anche troppo generosa la denominazione di autostrada nel tratto in cui è accaduto l'incidente. "Diciamo che più che è un'autostrada per molti tratti la A13 è una semiautostrada che diventa una strada di montagna da Mesocco a San Bernardino. Con la galleria del San Bernardino raggiunge quasi una quota di 1.600 metri e non la si può considerare un'autostrada".

Così, aggiungiamo noi, anche la galleria del San Gottardo, che viene definita "autostradale" in italiano e "stradale" in tedesco. Anche il tunnel bidirezionale che congiunge il Ticino al Canton Uri suscita molti interrogativi in termini di sicurezza. "Qui continuiamo sempre a negare l'evidenza dei fatti - ha commentato Gazzola - La galleria del San Gottardo è ammalata e l'unica cura è quella di raddoppiare questo tubo anche senza aumento della capacità. Anche perché è veramente difficile trovare altre soluzioni. Ci troviamo in una situazione precaria con la quale dobbiamo fare i conti". Il mondo, dal 1980 ad oggi è cambiato. Il traffico su strada è aumentato notevolmente negli ultimi 30 anni. I paesi che ci circondano hanno ampliato la loro rete autostradale, aumentato il numero di corsie. Dal 1980 al 2014 il parco veicoli circolante in Svizzera è aumentato del 114%, raggiungendo quota 5,8 milioni, di cui i tre quarti sono automobili. In altri termini, il numero di veicoli in circolazione è quintuplicato. Come riferisce l'ufficio federale di Statistica, una persona su due in Svizzera possiede un'auto, tendenzialmente a diesel e con quattro ruote motrici. 

Per chi viaggia sull'arteria nord - sud il San Gottardo funge da imbuto. E quando c'è coda, con la strada del passo momentaneamente chiusa a causa del pericolo di frane, non resta che attraversare la galleria del San Bernardino. "E' una strada pericolosa - ripete Gazzola riferendosi a quel lungo tratto di A13 che da Mesocco finisce a Thusis - e non si può ritenerla un'autostrada perché non c'è una divisione che separa le due carreggiate". Possono esserci accorgimenti per migliorare la sicurezza? "A dire la verità quelli da proporre non sono molti. Siamo confrontati con una morfologia del territorio difficile e molto ristretta. Per costruire le due corsie separate non c'è molto spazio e i manufatti da creare sarebbero molto importanti e costosi. Si potrebbe migliorare tutto quello che riguarda la segnaletica, ma ripeto, con la strada che ci troviamo è difficile poter fare qualcosa".

Gazzola ricorda che a livello di sicurezza, è sempre "la vera autostrada, quella con le due corsie di marcia separata ad essere la strada più sicura che esiste. E le semiautostrade come quella del San Bernardino sono tra le più pericolose, al pari delle Cantonali, su cui avviene il maggiore numero di incidenti. Incidenti che avvengono per distrazione e mancanza di capacità di valutazione della situazione".

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