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CANTONE / CONFINELo sconto sul panino solo se con targa ticinese, scoppia la polemica

25.05.15 - 11:26
L'Unione nazionale dei Consumatori italiani: "Da noi sarebbe anticostituzionale". Pejman (PPD): "Le solite mezze verità sulla Svizzera"
Lo sconto sul panino solo se con targa ticinese, scoppia la polemica
L'Unione nazionale dei Consumatori italiani: "Da noi sarebbe anticostituzionale". Pejman (PPD): "Le solite mezze verità sulla Svizzera"

LUGANO - "In Italia un'iniziativa di questo tipo sarebbe considerata anticostituzionale e forse denunciata all'antitrust come pratica commerciale scorretta". Le parole sono di Mauro Antonelli, responsabile della sede di Como dell'Unione Nazionale dei Consumatori che, sull'edizione online milanese di Repubblica, critica la promozione commerciale di una nota catena di fast food internazionale consistente nell'accordare il 30% di sconto a tutti coloro che hanno un'autovettura con targa ticinese.

L'offerta promozionale, pubblicizzata anche sui giornali e valida fino al 30 giugno, è considerata discriminatoria nei confronti di chi la macchina targata Ticino non ce l'ha.

Oreste Pejman, esponente del PPD ed ex candidato al Gran Consiglio alle ultime elezioni cantonali, dice la sua, attraverso un articolo di opinione diramato lunedì mattina. Pejman critica la stampa d'oltreconfine, scrivendo che "troppo spesso nei giornali italiani pare ci sia una predisposizione nel raccontare mezze verità sulla Svizzera". Secondo lui, infatti, i media italiani riporterebbero dei fatti "in cui raramente si spiega il contesto in cui avvengono". Se ciò avvenisse, "i lettori comprenderebbero meglio i motivi del gesto e l'effetto "indignazione" sarebbe molto relativizzato".

"Nel caso del fast food - spiega Pejman - per esempio non si parla minimamente del franco forte, che oggi spinge sempre più residenti a recarsi in Italia a mangiare e che quindi mette in difficoltà i ristoranti svizzeri. Non si dà molto rilievo (solo un accenno) nemmeno al fatto che il fast food sia aperto da poco e che quindi sia un’offerta promozionale e probabilmente momentanea. In poche parole si tende ad ingigantire un fatto, si evita di spiegarne bene i contorni e si dà subito un giudizio di merito molto duro: “da noi in Italia è anticostituzionale”. Questi fattori deviano i lettori, li portano ad indignarsi e ad avere un’immagine negativa della Svizzera".

Oreste Pejman, infine, manifesta la sua speranza: "Se c’è un fatto, anche piccolo o irrilevante, ogni occasione è buona per ingigantirlo, indignare i lettori e cercare di rovinare l’immagine svizzera. Sarebbe bello vedere un po’ più di professionalità, ed è un auspicio che allargo a tutti i giornali e mezzi di informazione, anche in Ticino".




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