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CANTONEI dati lo confermano: 2014 difficile per il turismo

06.05.15 - 10:30
L'ultimo Rapporto trend dell'Osservatorio del Turismo dell’USI mostra però che, globalmente, il 2012 è andato peggio
Foto Ti-Press Francesca Agosta
I dati lo confermano: 2014 difficile per il turismo
L'ultimo Rapporto trend dell'Osservatorio del Turismo dell’USI mostra però che, globalmente, il 2012 è andato peggio

LUGANO - Il 2014 è stato un anno molto difficile per il settore turistico ticinese, ormai è risaputo. Un'ulteriore conferma viene dai dati pubblicati dall’Osservatorio del Turismo dell’USI (Istituto di ricerche economiche, IRE), nel suo ultimo Rapporto trend.

In confronto al 2013, gli arrivi complessivi sono calati di 31'000 unità, per un totale di 1'078’548 (-2,9%), mentre i pernottamenti sono stati 85'085 in meno, per complessivi 2'318'717 (-3,5%). I dati per l'anno scorso sono peggiori rispetto a quelli del 2013, ma nonostante tutto sono superiori rispetto a quelli del 2012, "annus horribilis" per il turismo ticinese.

Inverno positivo... - Il merito è della stagione invernale 2014, che ha fatto segnare un aumento del 2,1% degli arrivi (+6'500, 311'561 in totale) e dello 0,2% dei pernottamenti (+1'390, 634'415 in totale). Paragonando i dati alla media del periodo 2009-2013, il settore alberghiero ticinese ha visto 7'500 arrivi in più (+2,5%), ma 6'324 pernottamenti in meno (-1%). "Si è trattato insomma di un inverno sostanzialmente in linea con il recente passato, a confermare il grande potenziale di una stagione spesso bistrattata".

...estate disastrosa - Un’estate praticamente non pervenuta come quella del 2014, con piogge abbondanti e basse temperature, si è decisamente fatta sentire sul settore turistico. La stagione estiva si è chiusa con l’arrivo di 766'987 visitatori, in diminuzione di 38'000 unità rispetto al 2013 (-4,8%); le notti che hanno passato in albergo sono state 86'000 in meno, per un totale di 1'684'302 (-4,9%). Sul medio termine, ovvero rispetto al periodo 2009-2013, questi dati significano un calo del 2,9% per gli arrivi e del 6% per i pernottamenti. Complice un luglio particolarmente difficile (-7,8% di pernottamenti su base annua e -12% sul medio periodo), l’estate 2014 è stata così la seconda peggiore degli ultimi 20 anni.

I pernottamenti sono in calo, a causa della costante diminuzione della permanenza media dei visitatori, passata da quasi tre giorni nel 1993 a poco più di due oggi (-23,3%). Diminuisce la presenza dei turisti confederati, e anche di quelli tedeschi. Sono cresciute invece su base annua le presenze italiane.

Regioni: bene il Bellinzonese - Nella stagione estiva 2014, il Bellinzonese e Alto Ticino è l’unica delle quattro grandi regioni turistiche ticinesi ad aver conosciuto un incremento: con 3'000 pernottamenti in più, il totale è salito a 118'171, +2,7% rispetto al 2013 e +2,8% rispetto alla media 2009-2013, grazie in particolare alla maggior presenza di confederati (6'000 pernottamenti in più, +9,8%). Complessivamente l’area ha assorbito il 7% dei pernottamenti estivi totali in Ticino (contro il 6% nel 2013), risultando la terza regione in ordine di volume.

Il calo maggiore ha riguardato la regione del Lago Maggiore: nel corso della stagione estiva sono stati registrati 835'331 pernottamenti, 61'289 in meno su base annua (-6,8%) e 84'995 in meno sul medio periodo (-9,2%). L’area è stata penalizzata in particolare dalla regressione della domanda tedesca (-10,9% rispetto al 2013, 14'308 presenze in albergo in meno) e confederata (-5,7%, 37'840 pernottamenti in meno), ma è rimasta comunque la prima regione turistica in Ticino per volume (49,6% dei pernottamenti estivi totali, contro il 51% nel 2013), continuando a essere – nonostante il calo – la meta preferita di tedeschi e svizzeri.

La diminuzione dei turisti tedeschi ha colpito anche il Mendrisiotto e Basso Ceresio (-24,9%, 2'366 presenze in albergo in meno). Calo sensibile anche della presenza confederata (-21,8%, 11'000 presenze in albergo in meno). Complessivamente, i pernottamenti nella regione sono scesi in un anno di 16'563 unità, a 81'335 (-16,9%), portando la quota assorbita dalla regione sul totale di pernottamenti dal 6% dell’estate 2013 al 4,8% di quella 2014.

Anche il Luganese ha visto un riflusso della domanda turistica, con 12'000 presenze in albergo in meno in confronto all’estate 2013 (-1,8%). A contenere parzialmente il calo dei pernottamenti tedeschi (-10,4%, 7'000 unità in meno) sono state la crescita della presenza confederata (+1,8%, ovvero 5'382 pernottamenti in più) e di quella dei turisti italiani (+3,3%, 2'000 pernottamenti in più), di cui il Luganese è risultata essere la meta preferita. La regione ha inoltre richiamato la quasi totalità della domanda dei mercati che non fossero Svizzera, Germania e Italia, assorbendo complessivamente il 38,6% delle presenze totali dell’estate 2014 in Ticino (2% in più rispetto al 2013).

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