Da Bellinzona a Lugano, la convivenza tra bar e vicinato non sempre è facile
TICINO - Segnatevi la data anche se probabilmente ve la potete perdere – forse la volete perdere. Domani è la giornata svizzera contro il rumore (ebbene sì, esiste) e a promuoverla è la Commissione federale per la lotta contro il rumore (esiste anche questa). La Commissione invita i «nottambuli che infrangono il bisogno di tranquillità dei residenti» e «i residenti che guastano il bisogno di divertimento», a una «serena convivenza». Cosa ne dicono i gestori e i vicini di casa dei bar “sotto osservazione” in Ticino?
A Bellinzona, città anti-rumore per eccellenza, la situazione «è più tranquilla rispetto al passato» ma «con l’estate le tensioni potrebbero acuirsi» spiega il capo della polizia Ivano Beltraminelli: «Riceviamo ancora segnalazioni dai residenti del centro e teniamo sotto controllo i locali più a rischio». Uno di questi è lo Zero9uno in piazza Nosetto: i vicini di casa raccontano di «schiamazzi fino a notte fonda» ma il titolare garantisce di lavorare «completamente in regola e nel rispetto di tutti».
Quella dei gestori è «già una vitaccia anche senza che ci si mettano i vicini» spiegano al Monobar di Locarno, che per ordine del Municipio dovrebbe «intervenire con due securini tre giorni a settimana per un presunto intralcio al traffico da parte dei clienti». Il gerente del bar è ricorso alle vie legali, e contesta al Comune «il fatto che la misura non è proporzionata - spiega - inoltre comporterebbe una spesa eccessiva per la nostra attività. In questo modo si tagliano le gambe all'imprenditoria».
Che la convivenza sia possibile, però, lo dimostra l’esperienza dell’Oops di Lugano: «I problemi del passato sono ormai un ricordo» raccontano i frequentatori. «Da quando il bar ha introdotto il divieto per i clienti di portare bibite all'esterno, il vicinato è tranquillo».